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“Avvenire” dedica il suo titolo principale al tema dei migranti, in una giornata caratterizzata da una serie di “no”. Il no allo ius soli/ius culturae pronunciato dalla maggioranza di governo, il no austriaco all’ingresso di stranieri provenienti dall’Italia, il sostanziale no dell’Europa a nuove misure di accoglienza. L’editoriale è del direttore Marco Tarquinio. Un altro commento in materia è del sociologo dell’Università Cattolica Mauro Magatti. “Attorno alla questione dei migranti si va intessendo la trama di un romanzo kafkiano – scrive lo studioso -. Assistiamo all’arrivo di disperati da tutto il mondo, e le morti in mare che si susseguono ogni giorno interpellano la coscienza di ciascuno. Nessuno di noi, pero, è in grado di affrontare e tanto meno di risolvere un problema di tale portata. Ecco allora la risposta tipica di una società avanzata: soldi, mezzi, organizzazione. In questo modo si produce un duplice effetto: da un lato l’azione si potenzia enormemente, permettendo di fare cose irraggiungibili dal singolo. Dall’altro, la responsabilità individuale viene annichilita”, conclude Magatti. La fotocronaca è per il caso di Charlie, il piccolo inglese colpito da rara malattia genetica: in ospedale un consulto medico con il giudice, che potrebbe risultare decisivo. Un titolo anche per il bonus nido e per l’anticipo della pensione, due opportunità che hanno visto un boom di domande. Richiami infine per due sacerdoti rapiti in Congo e per la situazione di alta tensione in Venezuela. Tra i “temi di Avvenire”, l’avvio di un’inchiesta sui Paesi che in anni recenti sono usciti da guerre devastanti e un commento di Carlo Cardia sull’era dei diritti.