Piazza San Carlo

Incidenti di Torino: mons. Nosiglia, non “scaricare su altri o sul caso quello che è accaduto”

(Torino) – Oltre 1500 feriti, una piazza ingombra di rifiuti, e una città ancora una volta invasa dalle polemiche. La finale perduta di Coppa dei Campioni non ha deluso soltanto i tifosi della Juventus: ha ferito l’immagine che la città ha di se stessa. L’arcivescovo Cesare Nosiglia è intervenuto con la sua parola oggi, in un’intervista accordata alla Radio Vaticana: abbiamo bisogno, ha detto, di recuperare il senso civico, di fare dell’educazione un vero valore condiviso. Ecco alcune delle sue parole: “Una competizione sportiva dovrebbe essere occasione di incontro gioioso e di sfida svolta con agonismo da parte degli atleti, ma ricca di valori umani, civili e sociali che vanno rispettati da chi gioca come da chi assiste sugli spalti. Spesso invece diventa occasione di atti vandalici o scontri anche violenti tra gruppi di facinorosi che si organizzano apposta, per generare confusione o contrastare le forze dell’ordine colpevoli di non accettare comportamenti scorretti e distruttivi dello stesso ambiente. Bisogna pertanto educare in particolare i giovani a stare insieme con rispetto delle regole e degli altri; occorre anche isolare i gruppi di violenti e prevenire la strategia dello scontro che perseguono per principio… Però occorre anche un severo controllo delle norme di sicurezza che vanno fatte rispettare da tutti se è vero che piazza San Carlo era piena di cocci di bottigliette anche di alcolici vendute abusivamente e che sono state poi la causa di tanti ferimenti”. Quello che conta adesso, ha detto ancora Nosiglia, è “prenderci tutti le nostre responsabilità senza scaricare su altri o sul caso quello che è accaduto. Se davvero teniamo alla nostra libertà e convivenza pacifica, dobbiamo essere capaci di comportamenti coerenti per sentire la città come nostra e di tutti e non condividere comportamenti illegali e superficiali o di rifiuto degli altri a cominciare dal nostro vissuto quotidiano”.