Comunicazione

Giornalismo: p. Ripamonti (Centro Astalli), serve “narrazione veritiera” del fenomeno migratorio

Nel mondo di oggi, “la narrazione del fenomeno migratorio risponde all’inquadramento categoriale e non ha l’inquietudine della ricerca che prova a trovare categorie diverse”. Ne è convinto padre Camillo Ripamonti, direttore del Centro Astalli, il servizio dei gesuiti per i rifugiati, per il quale invece “una narrazione veritiera deve seguire e accompagnare la storia delle persone, superando le frontiere che di giorno in giorno costruiamo”. “Fare una narrazione eurocentrica e non decentrata, non contribuisce a rendere un servizio a quell’incompletezza del pensiero a cui fa riferimento il Papa”, ha denunciato il gesuita intervenendo al convegno “Inquietudine, incompletezza, immaginazione. La richiesta di Francesco a Civiltà Cattolica ci riguarda tutti”, promosso da Fnsi, Ordine dei Giornalisti del Lazio, Associazione Giornalisti Amici di padre Dall’Oglio e Ucsi Lazio. “Papa Francesco invita a un cambiamento di prospettiva che inquieta, che fa dell’incompletezza la sua forza e chiama ad immaginare un mondo diverso”, ha osservato Roberto Zuccolini, portavoce della Comunità di Sant’Egidio, sottolineando che “il linguaggio usato dal Papa è pieno di paradossi e metafore, non cattedratico, di un pastore che vuole cambiare la Chiesa e il mondo dal profondo, cioè dai cuori”. “Il suo obiettivo – ha concluso – non è vincere, ma favorire processi di crescita e di conversione, con una comunicazione diretta, rivolta a una Chiesa di popolo”.