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Tratta: Okoedion (testimone), “ho superato il passato e trovato il coraggio per raccontare”

Dignità e speranza sono le parole che Blessing Okoedin usa più di frequente per testimoniare il suo passato di vittima della tratta. Del resto, la dignità e la speranza non l’hanno mai abbandonata. Neanche quando era schiava della prostituzione a Castel Volturno, così come ha raccontato insieme ad Anna Pozzi nel libro “Il coraggio della libertà”, presentato oggi alla Camera. “Quando sono arrivata in italia, a Bergamo – ha affermato -, all’inizio ero contenta. Ma poi, a Castel Volturno, mi hanno detto che dovevo pagare 65mila euro. Immediatamente ho capito che ero caduta nelle mani dei trafficanti. Mi scorrevano in testa tante domande. Mi sentivo abbandonata da Dio e dall’umanità. Non avevo mai pensato al mio corpo come a un oggetto da vendere o di cui abusare. Mi hanno tolto tutto e mi hanno dato un nuovo nome. In un minuto ho perso soprattutto la dignità che avevo costruito con tanti sacrifici. Non era la vita che volevo per me o quella che volevano i miei genitori. Mi sentivo già morta e non avevo paura di morire. Ho chiesto alle altre ragazze come fuggire, la risposta fu che prima o poi mi sarei abituata. Sui loro visi c’erano le lacrime e sui polsi delle catene invisibili. In silenzio invocavano Dio per liberarle. Ho preso la decisione di andare dalla polizia per denunciare. Sono stata portata a Casa Ruth dove c’erano tante ragazze e bambini. Le ragazze avevano la mia stessa storia. Pensavo di essere finita come persona, mi sentivo un rifiuto ma nelle facce delle ragazze ho trovato un altro linguaggio e i sorrisi della liberazione. Le suore ci hanno dato la speranza per andare avanti anche se il passato era impossibile da cancellare”. “Oggi c’è l’ho fatta – ha terminato -, ho superato il passato e ho trovato di nuovo il coraggio per raccontare. Ringrazio Dio per quello che sta facendo: usare le persone che liberano altre persone ingannate”.