Politica

Tratta: Giaretta (Casa Rut), “non basta la pietà per le vittime, serve creatività per la libertà”

“La libertà va impastata perché va creata e organizzata. Ci vuole tanta fantasia e creatività. Altrimenti si rischia di guardare a queste ragazze solo come poverine. Una reazione che non serve a nulla, anzi, fa solo male”. A dirlo è stata suor Rita Giaretta, responsabile di Casa Rut, la struttura attiva a Caserta che accoglie le donne sottratte alla schiavitù della prostituzione, in occasione della presentazione del libro testimonianza di Blessing Okoedin promossa dalla Fondazione Nilde Iotti e dall’associazione Slaves no more. “Creare una rete di relazioni – ha osservato suor Giaretta – dovrebbe essere lo scopo, non basta la pietà. Queste ragazze hanno volti, storie ma soprattutto nomi, che ridanno loro una dignità. Io non parlo inglese e neanche napoletano, però ascolto anche i silenzi e parlo il linguaggio della pazienza e dei sentimenti. Anche da Blessing – ha aggiunto – si ascolta la rabbia che si è trasformata in coraggio e speranza. Grazie all’impegno delle ragazze abbiamo creato una cooperativa sociale con cui generare lavoro. L’ho imparato dal Vangelo, in cui Gesù rimette in piedi le persone. Noi diamo strumenti per trasformare quel travaglio in qualcosa di nuovo, in un lavoro, nel loro caso, la creazione di borse con tessuti africani riutilizzati. Abbiamo dovuto aspettare anni prima di fondare questa attività imprenditoriale senza cadere nelle mani di altri criminali. Le ragazze stesse hanno dato un nome a questa realtà: ‘new hope’, nuova speranza. Oggi sono in piedi sei contratti di lavoro che a Caserta è un vero miracolo”. “Questa cooperativa, nata nel 2004, va avanti perché le ragazze lavorano, sognano e sostengono la loro famiglia – ha commentato la responsabile di Casa Rut -. Siamo orgogliose di avere queste imprenditrici e di Blassing che ha avuto il coraggio della parola. Lei stessa scrive che oggi il coraggio non lo danno i soldi, ma le parole. Abbiamo la necessità di unire le forze – ha concluso – se vogliamo essere uomini e donne combattenti pieni di speranza per porre fine al dramma infame della tratta delle persone”.