Riepilogo

Sir: principali notizie dall’Italia e dal mondo. Elezioni Comunali in Italia, M5S fuori dalle grandi città. In Francia Macron prende tutto. Spagna, la Catalogna vuole referendum su autonomia

Elezioni Comunali: M5S fuori dalle grandi città. Affluenza si ferma al 60,07%, in forte calo.

Calo di consensi alle elezioni comunali per M5S. Secondo exit poll e proiezioni, il Movimento Cinque Stelle sarebbe fuori dai ballottaggi in tutte le grandi città, a partire da Genova, patria di Beppe Grillo diventata terreno di una faida interna. Il voto in 1.004 Comuni, con oltre nove milioni di italiani, riconsegna un quadro politico soprattutto bipolare con i candidati di centrosinistra e quelli di centrodestra che si sfideranno ai ballottaggi tra due settimane. E’ stata del 60,07% l’affluenza alle urne rilevata alle 23: nelle precedenti omologhe la percentuale dei votanti si era attestata al 66,85%. L’unico che ottiene un’immediata riconferma al primo turno è il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. M5S, dopo l’exploit lo scorso anno a Roma e a Torino, sarebbe fuori dai quattro capoluoghi di Regione: a Genova, dove al secondo turno vanno il candidato di centrosinistra Gianni Crivello, e del centrodestra, Marco Bucci. A L’Aquila, governata fino ad oggi dal dem Massimo Cialente, è in vantaggio il candidato sindaco Americo Di Benedetto (centrosinistra) mentre a Catanzaro Sergio Abramo (centrodestra) se la vedrà al ballottaggio con Nicola Fiorita (Civica). Il flop M5S è reso ancora più amaro dal risultato, abbastanza scontato, di Parma, dove il sindaco uscente Federico Pizzarotti, espulso dal Movimento di Grillo, è in vantaggio con il suo ‘Effetto Parma’ e se la vedrà al secondo turno con Paolo Scarpa del centrosinistra.

Francia: proiezioni, boom En Marche! con 415-445 seggi. Tracollo dei socialisti e Front National

Francia al voto per il primo turno delle elezioni legislative. Si rinnovano i 577 deputati dell’Assemblée Nationale con uno scrutinio uninominale maggioritario a due turni. Ognuna delle 577 circoscrizioni in cui è divisa la Francia elegge un parlamentare. Ed è boom del partito En Marche! del presidente Emmanuelle Macron, nettamente in testa alle legislative francesi con il 32,6% e soprattutto, con un bottino in seggi che va da 415 a 445. Una maggioranza schiacciante visto che l’Assemblée Nationale ha in tutto 577 deputati.  Crollo, invece, del Front National secondo le prime proiezioni. Il partito di Marine Le Pen, che considerava un risultato negativo non arrivare a 15 deputati per poter formare un gruppo parlamentare, ne otterrebbe fra 1 e 4. Secondo le prime proiezioni diffuse dall’istituto Elab per Bfmtv, l’astensione registrata al primo turno delle elezioni legislative in Francia è del 50,2%. Un record nella storia della Quinta Repubblica.

G7 ambiente: si conclude oggi ma calano le aspettative dopo l’abbandono degli Usa

Ultima giornata oggi per i lavori del G7 Ambiente 2017 a Bologna. Bisogna aspettare ancora la dichiarazione finale ma dopo l’abbandono degli accordi di Parigi da parte del presidente americano, le aspettative non sono enormi. Il rappresentante degli Stati Uniti si è poi congedato con largo anticipo dai colleghi riuniti a Bologna e questo allontanamento fotografa meglio di qualsiasi retroscena lo stato di un vertice come il G7 nell’era Trump, in particolare di uno dedicato all’ambiente.   “Per quanto riguarda l’Italia e la stragrande maggioranza dei Paesi” di cui alcuni presenti nel G7 “l’accordo di Parigi è irreversibile e non negoziabile”, ha detto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, incontrando i giornalisti. “Abbiamo preso atto della posizione degli Stati Uniti – ha aggiunto Galletti – che vogliono continuare la politica di  riduzione della CO2 anche fuori l’accordo di Parigi. E per quello che rappresentano nel mondo vogliamo mantenere il filo del dialogo, continuare il dibattito. Questo può essere il risultato del G7”.

Kosovo: exit poll, Haradinaj in testa. Ai nazionalisti e radicali “Autodeterminazione” il 30%

La coalizione guidata dal Partito democratico del Kosovo (Pdk) che ha presentato come candidato a premier l’ex leader dell’Uck Ramush Haradinaj avrebbe ottenuto il 40% alle elezioni anticipate di oggi in Kosovo, secondo exit poll diffusi dalla tv privata ‘Klan Kosova’. Al movimento nazionalista e radicale ‘Autodeterminazione’, che candidava Albin Kurti, sarebbe andato il 30% circa, mentre l’altra coalizione guidata dalla Lega democratica del Kosovo (Ldk) con candidato a premier Abdulah Hoti avrebbe ottenuto il 27%.

Spagna: Catalogna vuole tenere il primo ottobre referendum su autonomia

Si terrà il primo ottobre il referendum per rivendicare l’autonomia dalla Spagna da parte della Catalogna. Lo ha annunciato il presidente della regione, Carles Puigdemont, precisando che la domanda rivolta ai catalani sarà: “volete che la Catalogna diventi uno Stato indipendente sotto forma di repubblica?”. Puigdemont, che ha rivendicato “il diritto di un referendum sull’autodeterminazione”, non ha ancora firmato il decreto per organizzare la consultazione, vietata dalla Corte Costituzionale lo scorso febbraio. Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha finora affermato che un tale referendum non avrà luogo, lasciando intendere che saranno prese misure preventive per impedirlo. Secondo l’ultimo sondaggio la Catalogna è comunque divisa sulla questione con il 48,5% a favore e un 44,3% contrario alla consultazione.