Libertà religiosa

Bulgaria: mons. Proykov (Esarca di Sofia), mancato riconoscimento dello status di realtà religiosa ai monasteri cattolici

Mentre la Bulgaria si prepara ad assumere, per la prima volta nella sua storia, la presidenza del Consiglio dell’Unione europea (da gennaio 2018), i portavoce delle Conferenze episcopali d’Europa, riuniti la scorsa settimana nella capitale del Paese balcanico, “sono stati informati della deplorevole situazione venuta a crearsi ultimamente tra l’Esarcato di Sofia e il Dipartimento finanziario del Comune della capitale, che si ostina a rifiutare di riconoscere lo status di realtà religiosa ai monasteri cattolici di Sofia”. La Chiesa cattolica locale, chiarisce una nota, è stata “pertanto costretta a ricorrere alla Corte di Giustizia contro il suddetto Dipartimento finanziario, che nonostante i ripetuti pareri contrari scritti da parte di vari organi competenti dello Stato, quale la Direzione del Consiglio di affari religiosi presso il Consiglio dei ministri bulgaro, ha preferito arrivare fino al procedimento legale, attualmente in corso”. Per i legali dell’esarcato e per mons. Christo Proykov “questa spiacevole ostinazione mette in cattiva luce il rispetto del diritto alla libertà religiosa in Bulgaria, nella misura in cui risulta vulnerabile alle interpretazioni personali di funzionari comunali o statali”.