Convegno

Fine vita: Bernardo, “cure palliative alternativa a eutanasia e abbandono del malato”

“All’accanimento terapeutico, all’abbandono del malato per il quale ‘non c’è più nulla da fare’, alla scorciatoia dell’uscita di scena attraverso l’eutanasia o il suicidio assistito”, esiste “una alternativa”: le cure palliative. A ricordarlo è stato Massimo Bernardo, responsabile dell’Hospice cure palliative dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, per il quale l’aggettivo “palliativo” non va associato a “qualcosa di poco efficace, ad un’idea di sconfitta e di morte”. Al contrario, ha spiegato, “il compito delle cure palliative è quello di sostenere i malati nella parte più critica del loro percorso di vita che spesso ha inizio con la diagnosi di una malattia inguaribile”. Intervenendo alla conferenza “Generare, vivere, morire” organizzata dalla diocesi di Bolzano-Bressanone con il Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, la città di Bolzano e l’associazione culturale ScienzaSaluteSocietà per riflettere sui temi del “fine vita” a partire dai contenuti della Nuova carta degli operatori sanitari, Bernardo ha ricordato che “oltre alla competenza tecnica, è necessaria la capacità di gestire i problemi psicologici, sociali, etici e spirituali del malato e della sua famiglia per poter restituire un significato ed una dignità alla vita”. La sfida per il futuro, ha concluso, è quella di riuscire “a garantire a tutti il diritto ad avere delle cure attente, rispettose e capaci di alleviare la sofferenza poiché è la capacità di essere al servizio della vita e della dignità della persona malata a misurare il vero progresso della medicina e il livello di civiltà della società”.