Riepilogo

Sir: principali notizie dall’Italia e dal mondo. Francia, match televisivo tra Le Pen e Macron. Algeria al voto

Francia: Le Pen-Macron, scontro in tv. Corsa all’Eliseo: domenica elettori chiamati al ballottaggio

Più che un dibattito uno scambio reciproco di accuse, che a volte sfiorano gli insulti. L’ultimo dibattito televisivo prima del ballottaggio del 7 maggio tra Marine Le Pen ed Emmanuel Macron, candidati alla carica di Presidente della Repubblica francese, si è risolto con toni aspri e forzature. Tra i temi in primo piano l’Europa, le migrazioni, la sicurezza, l’economia, il potere d’acquisto e il valore dell’euro. “È necessario espellere tutti gli stranieri che si trovano sul nostro Paese – ha detto Le Pen – e che hanno legami con il fondamentalismo estremista”. Macron ha risposto: “La chiusura delle frontiere è fumo negli occhi, è solo ciò che vogliono i terroristi, è la guerra civile che la Le Pen porta nel Paese”. La leader del Front National ha definito l’avversario “un candidato della globalizzazione selvaggia, dell’uberizzazione, della precarietà”; il fondatore del movimento En Marche ha osservato che “è arrivato il momento di smettere di giocare con le paure dei francesi”. Domenica i francesi si recheranno alle urne dovendo scegliere tra Macron, che sembra essere il favorito, essendo sostenuto anche da gollisti e socialisti, e l’eurodeputata emblema del “sovranismo”.

Algeria: elezioni legislative, urne aperte per i seggi dell’Assemblea nazionale del popolo

Si svolgono oggi in Algeria le elezioni legislative. Sono 23 milioni gli elettori chiamati alle urne per il rinnovo dei 462 seggi del parlamento. In corsa vi sono 63 partiti; oltre 12mila i candidati all’Assemblea nazionale del popolo, Camera bassa del parlamento. I sondaggi hanno accreditato come favorito il Fronte di liberazione nazionale (Fln), partito che attualmente guida il governo. La campagna si è giocata sui temi della sicurezza e del terrorismo (che insanguina il Paese), sulle relazioni con i Paesi vicini, sui diritti sociali, sulle libertà individuali. Sempre acceso lo scontro tra i partiti di ispirazione islamica e il fronte laico, mentre l’economia debole causa disoccupazione dilagante e povertà.

Medio Oriente: incontro tra il presidente palestinese Abbas e Trump. “Vogliamo creare la pace”

Dopo aver ricevuto due mesi or sono il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il presidente degli Stati Uniti incontra Mahmud Abbas, presidente palestinese. Un dialogo cordiale, senza particolari esiti politici o proposte diplomatiche, ma un segnale verso la conciliazione: “Noi vogliamo creare la pace tra israeliani e palestinesi e ci arriveremo”, ha detto Trump al termine dei colloqui. “Non ci potrà essere pace durevole – ha aggiunto l’inquilino della Casa Bianca – se i dirigenti palestinesi non condannano all’unisono gli appelli alla violenza e all’odio”. Un accordo di pace “non può essere imposto dagli Usa o da altri Paesi”, che semmai possono svolgere il compito di “mediatore o facilitatore” in un negoziato tra le parti perennemente in conflitto. Anche Abbas si è detto disponibile al dialogo, riconoscendo che esistono al momento “nuove opportunità per un trattato di pace storico”.

Migranti: Csm, istruttoria sul caso Ong-trafficanti. Le posizioni di Zuccaro e di Frontex

Mentre il Csm procede verso una istruttoria sul magistrato Zuccaro circa le sue dichiarazioni riguardanti migranti, trafficanti e Ong (si esclude per ora un suo trasferimento), il Procuratore della Repubblica di Catania torna sulle vicende da lui stesso sollevate durante un’audizione in Senato. “Molte vite in mare si perdono. Il volontariato deve supplire dove ci sono carenze negli Stati, ma in una situazione non emergenziale bensì strutturale, questa materia deve essere gestita dagli Stati”, ha dichiarato. Dalle annotazioni investigative il Procuratore è passato ad osservazioni di altro tono: a suo avviso, ad esempio, fra il personale delle Ong “vi sono figure non proprio collimabili con quelle dei filantropi” e “sarebbe utile individuare le fonti di finanziamento delle Ong di più recente nascita”. Inoltre: “Le organizzazioni mafiose italiane appetiscono all’ingente quantità di denaro erogata per l’accoglienza dei migranti, parliamo di cifre notevoli”. Ancora: “C’è l’impossibilità di ospitare in Italia tutti i migranti economici”. Dalla sede di Frontex, a Varsavia, parla la portavoce Izabella Cooper: “Non abbiamo mai accusato le Ong di collusione con i trafficanti di esseri umani anche perché non abbiamo il mandato per svolgere indagini sul territorio. Quelle spettano a Polizia ed Europol”.

Roma: ambulante senegalese muore per strada dopo un controllo. Accuse ai vigili, il Comando replica

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla morte dell’ambulante senegalese deceduto ieri nella capitale dopo essere fuggito da un controllo dei vigili urbani. Secondo alcuni ambulanti Nian Maguette, 54 anni, senegalese, sarebbe morto investito da un motorino dei vigili in borghese mentre si allontanava dal controllo. Secondo le testimonianze di alcuni passanti, invece, Maguette si sarebbe accasciato dopo la corsa, forse colpito da infarto. Secondo il Comando della polizia di Roma Capitale “non esiste coinvolgimento diretto tra l’operazione antiabusivismo avvenuta stamattina e il decesso del cittadino senegalese avvenuto a circa 500 metri di distanza”. Per accertare le cause della morte dell’ambulante è stata disposta l’autopsia.