Incontro alla Gregoriana

Amoris Laetitia: Chiodi (teologo), “ripensare il nesso tra coscienza e atto”

L’invito a “ripensare il nesso non tra coscienza e norma ma tra coscienza e atto”. A rivolgerlo è questa sera Maurizio Chiodi (Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale – Milano), intervenuto, presso la Pontificia Università Gregoriana, alla presentazione del volume “Amoris laetitia. Un punto di svolta per la teologia morale?”, a cura di Stephan Goertz e Caroline Witting, (collana “L’Abside”, ed. San Paolo). Per il teologo occorre “un rapporto nuovo tra norma e coscienza che parta dall’atto”. Osservando che i commentatori dell’esortazione apostolica di Papa Francesco sono divisi tra chi vi ravvisa elementi di originalità e chi no, Chiodi fa notare che “la fede cristiana radicalizza l’istanza dell’autonomia” perché la “morale rimanda alla libertà: la moralità si dà nella coscienza perché questa è libera e dice la singolarità e l’unità della persona nella sua libertà”. Quanto alla relazione, essa “non si aggiunge all’identità ma la costituisce nella sua origine”.