Riepilogo

Notizie Sir del giorno: vescovi cattolici su elezioni Regno Unito, fermi a Isola Capo Rizzuto, logo Cei per accompagnare giovani verso Sinodo

Regno Unito: elezioni, messaggio dei vescovi cattolici. Votare dovere del cristiano. Focus su poveri e Brexit

Un chiaro invito a votare e a votare bene, sui temi che stanno più a cuore alla Chiesa, nelle elezioni del prossimo 8 giugno che determineranno “il modo in cui il nostro Paese lascerà l’Unione europea e i valori che ci sono più cari”. L’invito arriva dalla Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles che, in una lettera ai fedeli che verrà letta durante il prossimo fine settimana in tutte le parrocchie, incoraggia tutti i cattolici “a prendere parte attiva nelle elezioni”. “Mentre votare per un partito piuttosto che per un altro è una questione di coscienza”, scrivono i vescovi, “è importante recarsi alle urne mentre ci prepariamo a lasciare l’Unione europea”. Le elezioni sono state indette in brevissimo tempo dalla premier Theresa May, anche se l’elettorato non avrebbe dovuto votare fino al 2020, perché la premier vuole rafforzare ulteriormente il potere del partito conservatore prima di avviare i negoziati sul Brexit. Verranno eletti i 650 deputati della Camera dei Comuni. Nel loro messaggio i vescovi di Inghilterra e Galles ricordano i principi enunciati da Papa Francesco nella sua enciclica “Evangelii gaudium” e invitano gli elettori a votare per candidati che “sanino le divisioni della nostra società, si preoccupino dei più deboli e di come i nostri servizi pubblici vengono gestiti” e fanno anche riferimento al rischio che il Regno Unito si divida dopo il Brexit. (clicca qui)

Isola Capo Rizzuto: mons. Graziani (Crotone), “sgomento” e “fiducia” nella giustizia dopo fermi a carico Misericordia

“Attendo notizie certe dall’indagine in corso ma resto amareggiato per quello che è avvenuto”. Lo afferma al Sir l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, mons. Domenico Graziani, dopo il fermo di 68 persone, questa mattina. Tra queste il parroco di Isola Capo Rizzuto, don Eduardo Scordio, e il responsabile della Misericordia, Leonardo Sacco. La Misericordia gestisce il Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Isola, uno dei più grandi d’Europa, che secondo le indagini sarebbe stato controllato dalla cosca Arena. “Sgomento”, “preghiera” e “fiducia” nella giustizia sono i sentimenti di mons. Graziani in queste ore. Il presule esprime “rammarico perché un’azione che poteva essere benefica per un territorio bisognoso non abbia potuto avere, con stili diversi, buoni frutti”. In serata si attendono gli atti canonici conseguenti a questa situazione. (clicca qui)

Panama: presentato il logo della Gmg 2019. Disegnato da una studentessa ventenne

Un cuore stilizzato, una parte del quale forma la lettera “M”. E poi il Canale di Panamá, che simboleggia il cammino del pellegrino che scopre in Maria il tramite per incontrarsi con Gesù; l’Istmo stilizzato, emblema della terra panamense; sulla sinistra la croce pellegrina; a destra, la silhouette della Vergine, accompagnata da cinque punti bianchi, come segni della corona di Maria, ma anche dei pellegrini provenienti dai cinque continenti. Infine, i colori della bandiera del Paese organizzatore. È questo il logo della Gmg 2019, che si terrà a Panamá dal 22 al 27 gennaio 2019. Vincitrice del concorso è Ambar Calvo, ventenne studentessa di architettura all’Università di Panamá. Il logo è stato scelto tra 103 proposte inviate al Comitato esecutivo per la Gmg e al Dicastero vaticano per i laici, la famiglia e la vita. Ieri la presentazione, nel corso delle celebrazioni che hanno accolto l’arrivo a Panamá della Croce pellegrina del Gmg. (clicca qui)

Parole O_Stili: Russo, “il Manifesto sia come una canzone famosa, corale e arrivi il più lontano possibile”

“Il ‘Manifesto della Comunicazione non ostile’ è un po’ come una canzone. L’ambizione è che diventi famosa, corale e che arrivi il più lontano possibile”. Lo ha affermato questa mattina Rosy Russo, ideatrice e membro del comitato scientifico di “Parole O_Stili”, aprendo a Milano l’evento “Condivido – Il Manifesto della Comunicazione non ostile nelle scuole” con il quale il Manifesto, presentato a Trieste lo scorso febbraio, è stato consegnato agli studenti delle scuole italiane. Russo ha ricordato che si tratta di un “manifesto di 10 principi, nato in rete e per la rete” redatto “con 100 amici” i cui contribuiti sono stati raccolti con l’obiettivo di “migliorare il web”. I 10 principi sono poi stati scelti con 17mila voti. “L’ambizione della community di Parole O_Stili – ha concluso Russo rivolgendosi ai giovani presenti in sala e a quelli collegati in streaming – è consegnarvi questo manifesto, questa ‘canzone’ che abbiamo scritto: cantatevela più che potete, interpretatela, fatevela vostra”. (clicca qui)

Pastorale giovanile: Cei, un logo per accompagnare i giovani verso il Sinodo

Un’immagine/logo per accompagnare, come Chiesa Italiana, i giovani nel cammino dei prossimi due anni verso il Sinodo dei Giovani. È l’iniziativa del Servizio nazionale di pastorale giovanile (Snpg) che, informa, “lo utilizzerà per rendere riconoscibili i diversi sussidi” mettendolo anche a disposizione “per chiunque volesse utilizzarlo nell’ambito del Sinodo”. L’immagine, dipinta dall’artista Giuseppe Sala, mostra due discepoli sotto il segno curvo di un ingresso che “conduce in una casa (o al sepolcro la mattina di Pasqua?), ed è – spiegano dalla Pastorale giovanile – il segno che ci fa capire che i due discepoli sono sulla soglia della casa in cui il Signore abita. Hanno accolto il suo invito, lo hanno seguito e stanno vedendo con i loro occhi”. “La ricerca non è mai conclusa, la casa è sempre da desiderare e la soglia è sempre da varcare – si legge in una nota del Snpg – La porta è aperta anche perché non ci sia costrizione, ma solo amorevole comunione: solo lasciandosi mettere in discussione alla domanda “Volete andarvene anche voi?” (Gv 6,67) è possibile scegliere di stare con il Signore”. (clicca qui)

Esorcisti: p. Carlin (Faenza), “il diavolo non si conosce, ma esiste”. “Non è prevista una formazione specifica” nei seminari

“Il diavolo non si conosce. Siamo vittime di una cultura impregnata della più grande menzogna che satana è riuscito a ordire: la negazione della sua esistenza”. Lo afferma fra Paolo Carlin, esorcista nelle diocesi di Ravenna e Faenza, in un’intervista al Sir a conclusione del corso su “Esorcismo e preghiera di liberazione” che si è tenuto all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma. Per fra Carlin, teologo morale e portavoce dell’Associazione internazionale esorcisti, “l’immaginario collettivo è orientato dalla cinematografia, ma quelli sono rituali inventati dai registi. Il guaio è quando a seguirli sono anche alcuni sacerdoti”. Il cappuccino ricorda anche che “non è prevista una formazione specifica” nei seminari, e “il corso sugli angeli e sui demoni è sparito dopo il Concilio Vaticano II”: “C’è una più generale scarsità di conoscenza circa gli esseri personali e spirituali, quando un sacerdote si trova davanti a una manifestazione diabolica rischia di restare in estremo imbarazzo”. Quanto alla figura dell’esorcista, fra Carlin spiega: “L’esorcista non è un super sacerdote. È un uomo comune. Talvolta, quando mi chiedono benedizioni ‘speciali’, resto interdetto. Non siamo extraterrestri. Conduciamo la vita dei sacerdoti, fatta di preghiera personale e comunitaria. Mettendo al centro la confessione e l’Eucaristia, perché il maligno usa i nostri peccati contro di noi”. (clicca qui)

Messico: p. Solalinde, “1 migrante su 4 riesce ad entrare negli Usa”

“Da quando Trump è presidente il 25% della popolazione migrante (su 500.000 presenti in Messico) riesce a raggiungere gli Usa. Donald Trump non può contenere la migrazione perché la frontiera non è controllata dagli Usa né dal governo messicano, ma dal crimine organizzato”. Lo dice al Sir padre Alejandro Solalinde,  fondatore del centro per migranti “Hermanos en el camino” (“Fratelli sulla strada”) a Ixpetec, nello Stato messicano di Oaxaca. “In entrambi i lati c’è corruzione.  Ci sono almeno quattro modi per entrare. La corruzione è il ponte dove passano i migranti, pagando. Circa il 25%  si sono arresi e stanno tornando al proprio Paese. Però il 50% sta decidendo se restare in Messico, almeno fino a quando ci sarà Donald Trump”. A suo parere la minaccia di Trump di ultimare la costruzione del muro “non serve perché è già tardi. I migranti sono già negli Usa: ci sono 34 milioni di messicani, con 11 milioni di migranti senza documenti e altri che continuano ad arrivare. Una popolazione che si sta moltiplicando per tre. Il volto nuovo delle Chiese cattolica ed evangelica negli Usa è migrante”. (clicca qui)