Fine vita

Biotestamento: Gigli (Mpv), “legge ambigua e confusa malgrado i miglioramenti apportati”

“Malgrado i miglioramenti apportati grazie alla nostra tenace opposizione, questa resta una legge ambigua e confusa che apre la strada a contenziosi e che risulta al momento inapplicabile per la rinuncia al registro nazionale delle Dat, malgrado esso fosse stato esplicitamente richiesto dalla Corte costituzionale nella sentenza con cui censurava un’iniziativa della Regione Friuli.Venezia Giulia”. Lo afferma Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la vita, a proposito dell’approvazione del ddl sul “biotestamento”. “Una legge – prosegue Gigli – che, malgrado le pie intenzioni di alcune anime belle, introduce nei fatti il suicidio assistito e l’eutanasia omissiva da sospensione di idratazione e nutrizione anche quando non costituiscono trattamento di una specifica patologia. Alla prima applicazione, vedendo morire in modo molto disumano un paziente per denutrizione e disidratazione, sarà difficile constatare la maggiore umanità di una fiala letale. Per questo si tratta di una legge grimaldello per forzare l’ordinamento giuridico italiano, non a caso prevedendo esenzioni per i reati di istigazione al suicidio e omicidio del consenziente, oggi puniti dal Codice penale”.