Corruzione

Tangentopoli: Colombo a Tv2000 ,“dimesso da magistratura perché mi sentivo un idraulico”. “Carcere è scuola di criminalità”

“Mi sono dimesso dalla magistratura perché mi sono sentito come un idraulico”. Lo ha detto l’ex magistrato Gherardo Colombo, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando il 25° anniversario dell’inizio di Tangentopoli, 17 febbraio 1992, con l’arresto dell’ingegnere Mario Chiesa che diede il via alla serie d’inchieste denominata ‘Mani Pulite’.  “Spiego questa mia frase – ha aggiunto Colombo – con una metafora: un signore va in cucina per farsi il caffè ma dal rubinetto non esce acqua. Così decide di chiamare l’idraulico che prova a smontare il rubinetto e i tubi ma l’acqua continua a non arrivare. Allora l’idraulico va in cantina e lavora al rubinetto centrale quello che porta l’acqua al condominio. Così torna in cucina e finalmente l’acqua esce dal rubinetto. E’ come se per 33 anni in magistratura mi fossi occupato solo del rubinetto della cucina. Per quanto impegno ci si mettesse non c’era niente da fare: la giustizia funzionava malissimo. Così ho pensato di guardare a qualcosa che venisse prima dei tribunali, le corti d’appello, le sentenze, gli avvocati. Alla fine ho trovato il ‘rubinetto centrale’ cioè la relazione che esiste tra le persone e le regole. Se non capiamo questo la giustizia non funziona”. Nella lunga intervista Colombo ha anche voluto ribadire il suo cambio di rotta sulla funzione del carcere: “Sulla custodia cautelare ho cambiato il mio modo di vedere. Per quanto pensassi che il carcere dovesse essere l’estrema ratio, cioè l’ultima misura possibile e immaginabile, tuttavia pensavo che il carcere fosse educativo. Oggi non la penso più così: il carcere non solo non serve ma danneggia anche la cittadinanza. Il 70% delle persone che sono state in carcere, ci ritornano perché hanno ricommesso di nuovo il reato. Il carcere è più una scuola di criminalità che un rimedio. Per questo penso che non si possano tenere le persone in carcere per tutta la vita”.