Discorso scritto

Papa Francesco: a Roma Tre, “questa è la testimonianza personale della mia vita”. “Gesù è il mio compagno di strada”

“Parlando di trascendenza, voglio parlarvi da persona a persone, e dare testimonianza di chi sono”. Nella parte finale del discorso scritto e non pronunciato a Roma Tre, il Papa sceglie un tono colloquiale, e si rivolge ai destinatari usando la prima persona. “Mi professo cristiano e la trascendenza alla quale mi apro e guardo ha un nome: Gesù”, le parole di Francesco: “Sono convinto che il suo Vangelo è una forza di vero rinnovamento personale e sociale”. “Parlando così – precisa il Papa – non vi propongo illusioni o teorie filosofiche o ideologiche, neppure voglio fare proselitismo. Vi parlo di una Persona che mi è venuta incontro, quando avevo più o meno la vostra età, mi ha aperto orizzonti e mi ha cambiato la vita”. “Questa Persona può riempire il nostro cuore di gioia e la nostra vita di significato”, assicura Francesco: “È il mio compagno di strada; Lui non delude e non tradisce. È sempre con noi. Si pone con rispetto e discrezione lungo il sentiero della nostra vita, ci sostiene soprattutto nell’ora dello smarrimento e della sconfitta, nel momento della debolezza e del peccato, per rimetterci sempre in cammino. Questa è la testimonianza personale della mia vita”.