Cultura ed evangelizzazione
La realizzazione di un portale sui parchi culturali ecclesiali (3 in fase operativa, 13 in fase di progettazione e analisi); una pubblicazione con le schede operative dei progetti in corso; uno studio sulla fattibilità di un riconoscimento “ecclesiale” della qualifica di “operatore dei parchi ecclesiali”. Sono questi, spiega al Sir monsignor Mario Lusek, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale del turismo, tempo libero e sport della Cei, i punti all’ordine del giorno della riunione odierna del Tavolo nazionale di coordinamento del “Progetto parco culturale ecclesiale”, avviato lo scorso 25 febbraio. Il portale, secondo mons. Lusek, ha lo scopo di “rendere visibile attraverso uno strumento condiviso, tutto da costruire, il lavoro di intermediazione tra parchi e realtà locale”. “Oggi – prosegue – intendiamo raccogliere tutti gli elementi per realizzarlo ma anche formare un piccolo gruppo di lavoro che se ne occupi. Lo realizzeremo all’interno della Cei presentando la proposta al nostro servizio informatico. Dovrebbe agganciarsi ad un altro sito già attivo nel portale della Cei, quello delle ‘Vie della bellezza’. Al suo interno la voce ‘parco’ è presente, ma abbiamo bisogno di uno strumento dedicato”. Mons. Lusek pensa ad una risorsa per “far percepire l’esistenza di una rete sul territorio nazionale che segue la realizzazione progressiva dei parchi nelle loro diverse modalità: parchi, cammini, sistemi città-cattedrale, città d’arte”. Naturalmente “il motore operativo rimane sempre la Chiesa locale; noi intendiamo vigilare sulla qualità della proposta il cui primato deve rimanere l’evangelizzazione attraverso l’arte. Stiamo pensando anche ad itinerari di turismo accessibile tra le diverse religioni come forma di dialogo interculturale”.
La proposta di una figura specifica di operatore, aggiunge, nasce dall’ipotesi di “un servizio ministeriale di area culturale interno alla Chiesa, oltre a quelli già ufficialmente riconosciuti in ambito liturgico, caritativo, catechistico”. “Pensiamo alla possibilità di una figura riconosciuta ecclesialmente, ossia all’interno della Conferenza episcopale italiana, ma ancora tutta da studiare”. L’idea è nata presso la Scuola di alta formazione di arte e teologia della Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale di Napoli che offre un corso specifico e un laboratorio sui parchi culturali ecclesiali.