Spiritualità

Diocesi: Milano, domani mons. Delpini presiede in duomo pontificale per Immacolata. Il canto finale sarà eseguito da carcerati e migranti

Domani, venerdì 8 dicembre, alle 11, l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini presiederà in duomo il pontificale nella solennità dell’Immacolata Concezione, con diretta su Chiesa Tv (canale 195), Radio Mater e www.chiesadimilano.it. La celebrazione potrà contare sulla consueta animazione curata dalla cappella musicale del duomo diretta da don Claudio Burgio. Il canto finale “Natività”, invece, sarà eseguito da un coro costituito da persone comuni, detenuti e immigrati, che canteranno insieme con l’accompagnamento di 14 musicisti tra violinisti, violoncellisti e clarinettisti. “L’iniziativa – spiega una nota della diocesi – nasce dal progetto ambizioso di realizzare anche a Milano una ‘Missione Possibile’, dal titolo della trasmissione di Tv2000 condotta da Max Laudadio e dedicata alle imprese compiute da missionari in alcuni dei luoghi più poveri del mondo: da un orfanotrofio di Haiti, dove vivono bambini abbandonati, a un ospedale isolato nel Benin (Africa), dove sono ricoverati 450 pazienti, fino all’Arsenale dell’incontro in Giordania, dove tre sorelle del Sermig di Torino accolgono 250 disabili musulmani”. L’idea di cantare in duomo è stata dello stesso Laudadio, che spiega: “Il nostro obiettivo era quello di portare a confronto con la realtà carceraria, senza pregiudizi, persone che non l’avevano mai incontrata, regalare un’esperienza di riscatto ai detenuti e fare un dono alla città di Milano”. I detenuti coinvolti sono 21 e provengono dal carcere di Opera. Sono tutti ergastolani che hanno a disposizione un permesso per uscire. “Preparando questa iniziativa ho potuto sperimentare emozioni molto forti – aggiunge Laudadio -. I carcerati partecipanti sono stati dichiarati colpevoli di reati molto gravi: lavorando con loro si percepisce la sofferenza interiore che patiscono. Certo, non possono rimediare al male che hanno fatto, ma hanno compreso chiaramente il loro errore, dimostrano volontà di cambiamento e vogliono riscattare piano pian ciò che di brutto hanno commesso”. Nel coro ci sono anche 42 fedeli provenienti da Cuasso al Monte, il paese di Laudadio in provincia di Varese, e alcuni immigrati del centro Agrisol.