Sulla scia della Giornata mondiale

Diocesi: Albano, lettera pastorale di mons. Semeraro “Toccare la carne di Cristo”. La fede deve portare alla carità

Mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano

“Nella Chiesa madre, che si prende cura di tutti, i legami di fraternità e carità che riconoscono nell’altro il volto di Cristo sono tratti fondamentali per creare un luogo fecondo per comunicare la fede; la sapienza della fede, per altro verso, porta necessariamente anche alla pratica della vita cristiana della carità e della dedizione della vita fraterna”. Lo scrive mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano, nella lettera pastorale “Toccare la carne di Cristo”. Una lettera firmata e diffusa all’inizio di un nuovo anno liturgico e che prende spunto dalla prima Giornata mondiale dei poveri dello scorso 19 novembre. “Attendete la venuta di Cristo! Non smettete di farlo. Il Signore è sempre davanti a noi, mai alle nostre spalle. La Bibbia – scrive il vescovo – ci dice che possiamo vederlo solo di spalle (Esodo 33, 23). Così è pure Gesù. Sempre avanti a noi”. Michel de Certeau, citato da Semeraro assieme a varie pagine della Bibbia e diversi autori, “ha scritto che è dall’ignoto e come ignoto che il Signore arriva sempre nella propria casa e dai suoi” e prosegue: “Chi crede in lui è chiamato continuamente a riconoscerlo così, uno che abita lontano o che è venuto da altrove, un vicino difficile da riconoscere o un fratello separato, incrociato per strada, rinchiuso in prigione, che trova alloggio tra gli indigenti, o ignorato, quasi mitico, in una regione al di là delle nostre frontiere”.
Semeraro riprende: “Attendete la visita di Cristo e ‘non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli’ (Ebrei 13, 2). Perciò un’antica regola monastica prescrive: ‘Praticate l’ospitalità in ogni circostanza. E non distogliere gli occhi così da lasciare il povero a mani vuote, perché non avvenga che il Signore venga a te nell’ospite o nel povero, ti veda esitante e tu sia condannato. Mostrati, invece, gioioso con tutti, e agisci con fedeltà’. E… mentre attendete la venuta del Signore: ‘Avete occhi, guardate il povero; avete orecchie, ascoltate il suo lamento; avete bocca, parlategli; avete mani, servitelo, tendetegliele, aiutatelo a elevare la sua anima; avete piedi, andate a casa sua; avete cuore, amatelo, e che egli lo veda”.