Diritti

Ue: summit sociale di Göteborg. Aperti i lavori. Martinez (Youth forum) l’Europa sociale “antidoto ai nazionalismi e ai populismi”

“Momento storico” è stato definito, negli interventi di apertura, il summit sociale che ha portato a Göteborg, in Svezia, capi di Stato e di governo, responsabili delle istituzioni Ue, dei sindacati, imprenditori, giovani, società civile per discutere di “lavoro e crescita equi”. “L’Ue deve mettere al primo posto le persone adesso”, ha esortato il premier svedese Stefan Löven nella sua introduzione. Il “cambiamento è una possibilità e non una minaccia” che potrà essere gestito solo “se stiamo insieme; divisi si crolla”, ha detto, richiamando un motto del suo passato da leader sindacale. È “il tempo dell’unità”, ha fatto eco Luca Visentini, segretario della Confederazione europea dei sindacati: dopo che “per anni sono stati negati diritti”, ora il “pilastro europeo dei diritti sociali”, ufficialmente proclamato oggi, “non deve semplicemente compensare chi è rimasto indietro, ma deve avere lo stesso peso dell’unione economica”. “I giovani non capiranno l’Ue se non sarà sociale”, lo aveva preceduto Luis Alvarado Martinez, presidente dello Youth Forum, parlando a nome della “prima generazione europea”. Solo se sociale, l’Europa sarà un “antidoto ai nazionalismi e ai populismi”. Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, invece, ha insistito sulla necessità di decidere “politicamente il prossimo budget” per implementare con coerenza il Pilastro. Da Emma Marcegaglia, a nome degli imprenditori, l’invito: modernizzare il modello sociale considerando la competitività mondiale.