Ecumenismo

Messa del Papa a S. Maria Maggiore: card. Sandri, “nella Chiesa non esiste nessuna discriminazione tra i suoi figli”

“Nella Chiesa di Gesù Cristo — la quale non è né latina, né greca, né slava, ma cattolica — non esiste nessuna discriminazione tra i suoi figli e tutti, latini, greci, slavi e di altra nazionalità hanno la medesima importanza di fronte a questa Sede apostolica”. Il cardinale Leonardo Sandri, Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Orientale, ha citato questa frase di Benedetto XV, salutando il Papa al termine della Messa celebrata a Santa Maria Maggiore per il centenario del Pontificio Istituto Orientale e della Congregazione per le Chiese Orientali. “Insieme a Lei, uniti attorno alla mensa della Parola e del Corpo e del sangue di Cristo, abbiamo celebrato l’Eucarestia, il rendimento di grazie più grande che l’umanità possa compiere, perché si associa al gesto di Cristo che offre la sua vita al Padre per la salvezza dei fratelli”, ha esordito Sandri: “Lo abbiamo fatto in questa Basilica Papale, tanto cara alla memoria dell’Oriente cristiano, perché dedicata al mistero della Theotokos, la Divina Maternità di Maria, proclamato con atto solenne al tempo della Chiesa indivisa durante il Concilio di Efeso. Ma anche perché sull’altare di questa chiesa furono deposti i libri liturgici in lingua slava ai tempi dei santi fratelli Cirillo e Metodio, uno tra i segni più grandi con cui i Sommi Pontefici hanno intuito la natura unita e plurale dell’unica Chiesa di Cristo”. “I cento anni di storia della Congregazione per le Chiese Orientali e del Pontificio Istituto Orientale, creati con intuizione felice del suo predecessore Benedetto XV a pochi mesi uno dall’altra – ha detto il cardinale – ci fanno toccare con mano il cammino della Chiesa nel tempo, che entra sempre più in profondità nella comprensione del mistero di Cristo suo sposo e Signore, e pertanto si comprende alla sua luce con sempre maggiore consapevolezza”. “L’unità profonda di intenti tra la Congregazione e il Pontificio Istituto Orientale, affidato dal 1922 alla Compagnia di Gesù da cui anch’ella proviene – ha proseguito Sandri rivolgendosi al Papa – dice un’intesa profonda e feconda oltre che un continuo dialogo tra ciò che è studiato e approfondito in ambito teologico, patristico, spirituale, liturgico, storico e canonistico, e la vita concreta delle nostre Chiese Orientali”. “I figli e le figlie dell’Oriente cristiano, benché non possano sedersi alla stessa mensa eucaristica, in questi anni hanno bevuto insieme al calice della passione del martirio”, ha concluso il porporato: “L’essere qui oggi, intorno a questo altare, ci impegna a pregare e a continuare nell’impegno ecumenico affinché giunga presto il giorno in cui possa compiersi la preghiera del Signore: ‘Ut unum sint!’”.