Emergenza profughi
(Strasburgo) – Nel suo intervento al Parlamento europeo a Strasburgo, Filippo Grandi, Alto rappresentante delle Nazioni Unite per i rifugiati (attaccato, in emiciclo, personalmente e assieme al servizio Onu che presiede, da alcuni eurodeputati leghisti) racconta anche vicende personali, come quella di Fatima, giunta in Europa con il suo bambino, sottoposta a violenze e ora rimasta sola. Cosa ne pensa delle conclusioni di ieri al Consiglio europeo? Il diplomatico italiano non si sottrae alla domanda: “Sono preoccupato per la decisione di un ritorno indiscriminato dei rifugiati in Turchia. Occorre prima assicurarsi che chi arriva in Grecia non abbia diritto all’asilo o a una protezione internazionale; e poi, anche in caso si ritorno in Turchia, essere certi che queste persone saranno accolte con tutte le garanzie necessarie”. Secondo Grandi, “per l’Europa questo è il momento della verità, per riaffermare i valori europei” di fronte all’emergenza migratoria. E aggiunge: “Non tutte le buone decisioni assunte nel 2015 a livello Ue sono state rispettate”, facendo riferimento ai ricollocamenti, agli accordi di Schengen, alla prima accoglienza ai rifugiati. Spiega: “Bisogna trattare con la Turchia, che oggi è il Paese al mondo che ospita più rifugiati, quasi tre milioni; ma non possiamo dimenticare altre simili situazioni, come in Libano o Giordania. È necessario creare vie legali per la migrazioni, procedere ai riconoscimenti, e se le persone devono essere rimpatriate, ebbene anche in questo caso occorre operare con umanità”.