8 marzo
“Se noi uomini rispettassimo di più le donne, questo significherebbe proteggerle dalla violenza. Se gli uomini dessero alle donne la possibilità di una formazione migliore, le ragazze e le donne diventerebbero economicamente indipendenti e così verrebbero protette dalla tratta internazionale, dalla prostituzione e dai matrimoni forzati”: lo scrive oggi Christian Reichart, segretario generale del Movimento austriaco degli uomini cattolici (Kmbö) a sostegno della campagna in corso contro la violenza sulle donne “Geht.Gar.Nicht.”. Il Movimento delle donne cattoliche (Kfö) torna invece sul tema della maternità surrogata e la necessità di una “solidarietà internazionale nella lotta contro questo mercato in espansione”, scrive la presidente del movimento Veronika Pernsteiner, che invita a “unire gli sforzi per ottenere un divieto globale” di questa pratica commerciale: oltre a essere una violazione dei diritti delle donne e dei bambini, rende “le donne vittime di processi economici a vantaggio in primo luogo dell’industria medica”. Secondo il Kfö, solo in India sono oltre 3mila le cliniche in cui donne indiane partoriscono figli per coppie straniere e un guadagno annuo per le cliniche stimato intorno ai due miliardi di euro; il 10-30% della somma pagata (tra i 5 e i 10mila dollari) va alle madri che nel 90% dei casi sono donne povere, socialmente stigmatizzate o emarginate. Sempre secondo il Kfö, il costo per una maternità surrogata sale a 30mila dollari in Ucraina e 100mila negli Usa.