Ue
(Strasburgo) “Gli Stati membri stanno compiendo progressi nel contrastare gli squilibri delle loro economie e, sebbene in misura diversa a seconda dei Paesi e dei settori, hanno dato seguito alle raccomandazioni specifiche” formulate dalla Commissione. L’Italia, in compagnia di altri Stati, presenta “squilibri eccessivi”, ma per ora non scatta alcuna procedura comunitaria. È quanto evidenzia oggi l’Esecutivo, che lo scorso novembre aveva posto sotto osservazione 18 Stati membri per valutarne le riforme e la portata degli squilibri macroeconomici. La Commissione ora conclude che sei di questi Paesi non evidenziavano squilibri, mentre per altri dodici sono stati riscontrati “squilibri o squilibri eccessivi”. Precisamente per Italia, Francia, Bulgaria, Croazia e Portogallo “sono risultati squilibri eccessivi”; Germania, Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Slovenia evidenziano “squilibri” di varie genere. Infine, la Commissione non ritiene che Austria ed Estonia, “oggetto quest’anno per la prima volta di un esame approfondito, presentino squilibri”. Nessun problema neppure per Regno Unito, Belgio, Ungheria, Romania. Il vicepresidente Valdis Dombrovskis, responsabile per l’euro, afferma: “L’economia dell’Ue è ancora in fase di ripresa e molti Stati membri stanno compiendo progressi nel risolvere i problemi strutturali delle loro economie. Rispetto all’anno scorso è diminuito il numero di Paesi che si ritiene abbiano squilibri economici, ma le sfide sono ancora aperte e diversi Stati presentano vulnerabilità. È necessario potenziare le riforme strutturali per rendere più competitive le nostre economie”.
Gli Stati membri, secondo il commissario, devono “proseguire nel processo di riforma per ridurre, tra l’altro, l’elevato debito pubblico e privato, rendere più efficiente il mercato del lavoro, assicurare la sostenibilità dei sistemi sociali e migliorare il contesto imprenditoriale”. Il Consiglio dei ministri Ue discuterà quanto rilevato dalla Commissione a marzo e aprile e terrà incontri bilaterali con gli Stati membri. Per aprile è prevista la presentazione, da parte degli Stati membri, dei programmi nazionali di riforma e dei programmi di stabilità (per i Paesi della zona euro) o dei programmi di convergenza (per gli Stati non appartenenti alla zona euro). Per l’Italia la Commissione rileva i soliti problemi macroeconomici: debito eccessivo, disoccupazione, limitata capacità competitiva. Per Dombrovskis è necessario “continuare lo sforzo in corso sulle riforme” e individuare un piano “ambizioso” di riforme.