Otto marzo

Donne e media: Maraschio (Accademia crusca), “lingua può creare realtà ed essere potente motore di cambiamento”

La lingua “non è solo un semplice strumento di comunicazione; può creare realtà ed essere un potente motore di cambiamento”. Ne è convinta Nicoletta Maraschio, presidente emerita dell’Accademia della crusca, intervenuta oggi, Giornata internazionale della donna, al seminario di aggiornamento per giornalisti, “Genere femminile e media. L’informazione sulle donne può cambiare”, promosso a Montecitorio in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti e l’Intergruppo parlamentare per le donne, i diritti e le pari opportunità. L’Accademia della crusca, che dal 1582 si occupa della lingua italiana, ha lanciato sul suo sito un dibattito, tra gli altri, “sull’uso delle forme femminili per i ruoli istituzionali ai quali solo di recente le donne possono accedere”. “Dobbiamo registrare un successo: la forma ‘ministra’ si sta diffondendo sempre più, mentre da tempo sono considerate naturali deputata, senatrice, architetta, termini che entrando in modo semplice e naturale nell’uso dimostrano il ruolo trainante che la lingua può svolgere anche su altri piani”, ha affermato. Nel suo saluto al seminario, Laura Boldrini, presidente della Camera dei deputati, ha ricordato che questa mattina è stata approvata in aula una mozione sul voto alle donne: “Il 1946 è il grande spartiacque tra il prima e il dopo delle donne”. Per Boldrini, “è importante parlare di linguaggio” ed “è soprattutto sulla barriera culturale che bisogna lavorare”. “L’informazione sulle donne deve cambiare, ha osservato la linguista Cecilia Robustelli (Università di Modena e Reggio Emilia) . “Il linguaggio dei media, ma anche quello quotidiano e quello delle istituzioni, conserva e diffonde stereotipi che pongono le differenze di genere come discriminazioni”. Indifferibile “la costruzione di modelli di genere adeguati” anche “per la costruzione di politiche pubbliche per il benessere e la ridistribuzione delle risorse”.