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Prolusione card. Bagnasco: Martinez (RnS), “urge una nuova alleanza tra Stato e società civile”

“La prolusione del card. Angelo Bagnasco è un forte invito a fare dell’umanesimo cristianamente ispirato il migliore antidoto al crescente vuoto di ideali, alla decadenza di buone prassi, al consolidarsi di una coscienza erronea sui grandi temi che riguardano la vita e la vita di un popolo”. È quanto afferma Salvatore Martinez, presidente nazionale RnS (Rinnovamento nello Spirito), commentando la prolusione con cui il card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, ha aperto oggi pomeriggio il Consiglio episcopale permanente della Cei, in programma a Genova fino al 16 marzo. “Se è vero che assistiamo allo sgretolamento del tessuto sociale, è altrettanto importante – osserva Martinez – sottolineare che c’è ampio spazio per il dialogo, per fare progetti insieme, per organizzare la speranza dando corso a iniziative di prossimità che abbiano soprattutto nei giovani i protagonisti di una nuova responsabilità. Sono loro, infatti, il più importante vento di novità sul nostro mondo, il migliore investimento educativo per un nuovo concetto di ‘leadership di servizio’. Non si può non rimarcare con soddisfazione quanto ricordato dal presidente della Cei, e cioè il grande e capillare lavoro che ogni giorno le nostre comunità ecclesiali elargiscono come ‘stazioni di misericordia’ per tanta gente altrimenti perduta. Ora, se alle famiglie ci sforziamo di procurare condizioni adeguate per vivere in pace, ai nostri giovani occorre assicurare più giustizia sociale per non far mancare loro il futuro”. Per Martinez, “c’è voglia di partecipazione e di riscatto tra la gente, sempre più bisognosa di un ‘principio spirituale unificatore’ dell’esistente, di una visione ordinata ai reali bisogni del vivere, senza distorsioni di senso o dispersioni politiche che scoraggiano e che producono nuove povertà. Urge una nuova alleanza tra Stato e società civile, che rimetta al centro l’uomo e il suo destino. Questo mondo complesso e disordinato, che vede fenomeni migratori crescenti e l’acuirsi di tensioni tra popoli costretti a vivere e condividere, suggerisce una verità antica quanto l’uomo: nessuno può farcela da solo; nessuno può continuare a costruire senza l’altro o contro l’altro!”.