Balcani

Macedonia e Bulgaria: attesa per la visita del card. Parolin, segretario di Stato vaticano

Il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, si recherà dal 18 al 22 marzo in visita ufficiale in Macedonia e in Bulgaria su invito delle autorità locali e della Chiesa cattolica nei due Paesi balcanici. Prima tappa sarà la capitale macedone Skopje, dove Parolin incontrerà le massime autorità dello Stato, mentre la sera del 18 marzo, alle ore 18, è prevista una messa nella cattedrale cattolica “Sacro cuore di Gesù”. Dopo la celebrazione, seguirà la presentazione del libro di Papa Francesco “Il nome di Dio è misericordia” tradotto in lingua macedone. Inoltre, il cardinale Parolin inaugurerà la nuova residenza vescovile a Skopje e avrà un incontro con il clero e i religiosi della diocesi di Skopje e dell’Esarcato apostolico per i cattolici di rito bizantino. Parolin visiterà quindi la comunità cattolica a Strumica, sede dei cattolici di rito bizantino in Macedonia. La visita in Bulgaria inizierà il 20 marzo, alle ore 10, con la consacrazione della rinnovata chiesa “Dormitio Mariae” a Sofia, centro dell’Esarcato apostolico dei cattolici di rito bizantino in Bulgaria. Nel pomeriggio invece, sempre nella capitale bulgara, Parolin visiterà la concattedrale di rito bizantino dedicata a Giovanni XXIII, costruita su un terreno, acquisito dall’omonimo pontefice, mentre Angelo Roncalli era delegato apostolico in Bulgaria.

Il segretario di Stato visiterà l’adiacente monastero delle suore eucarestine e il centro medico “Giovanni Paolo II”, gestito dalle religiose, dove si offrono cure mediche anche a persone disagiate e ai profughi del vicino centro di accoglienza. La sera del 20 marzo, il cardinale presiederà la Messa della Domenica delle Palme nella concattedrale di rito latino “San Giuseppe” a Sofia; poi l’incontro con il clero e i religiosi cattolici della Bulgaria. Il 21 marzo il segretario di Stato incontrerà il patriarca bulgaro Neofit e alcuni membri del Santo Sinodo, il presidente della Repubblica Rossen Plevneliev, il primo ministro Boyko Borissov e il grande muftì Mustafa Hadzi.