Politica

Emergenza profughi: Ue, oltre 40 riunioni in un anno. In settimana nuovo summit a Bruxelles

(Bruxelles) Oltre 40 riunioni ufficiali e passaggi decisionali “ad alto livello” in meno di 12 mesi per affrontare l’emergenza-profughi. Un lettura a ritroso dell’agenda Ue mostra la complessità della situazione a livello europeo, proprio nella settimana in cui a Bruxelles i capi di Stato e di governo dei 28 Stati aderenti si ritroveranno di nuovo a discutere il problema, inscritto – assieme al “semestre europeo” e alla governance economica – all’ordine del giorno del summit del 17 e 18 marzo. Una quarantina di passaggi, escludendo riunioni routinarie del Collegio dei commissari oppure plenarie del Parlamento europeo. L’ultimo, discusso, appuntamento è stata la riunione dei 28 leader con la Turchia, intesa a rafforzare la cooperazione in ordine alla crisi migratoria. Nelle ultime settimane si possono ricordare, almeno, la proposta della Commissione per uno strumento di assistenza in situazioni di crisi all’interno dell’Ue (con stanziamento di 700 milioni in tre per l’accoglienza, destinati soprattutto alla Grecia). Ma il Consiglio europeo si era già ritrovato il 18-19 febbraio (piano Ue-Turchia; aiuti umanitari ai rifugiati nei Balcani; piena operatività dei punti di crisi; attuazione di decisioni in materia di ricollocazione, rimpatrio e riammissione; gestione delle frontiere esterne; ripristino del normale funzionamento dello spazio Schengen). La prima riunione urgente e straordinaria del Consiglio europeo sui rifugiati risale invece al 23 aprile 2015.