Abusi

Cardinale Bagnasco: su pedofilia vescovi italiani “tra i primi” a mettere in pratica indicazioni Santa Sede

“Ogni volta che si accerta un caso di pedofilia si rinnova in noi il dolore e la vicinanza alle vittime e ai familiari; insieme ribadiamo la condanna dei colpevoli, mentre cresce la preoccupazione per lo scandalo delle anime”. Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, che nella prolusione di apertura al Consiglio permanente della Cei ha ricordato che “i vescovi italiani sono stati tra i primi a mettere in essere con rigore le indicazioni della Santa Sede in ordine all’accertamento degli addebiti e all’erogazione delle pene, e hanno rafforzato le strutture di recupero nonché i criteri di prevenzione. Fermo restando tutto questo, riconosciamo e condividiamo la generosità del nostro clero, che si spende ogni giorno accanto a tutti e a ciascuno con disinteresse e trasparenza”. “Vogliamo aprire il cuore ai nostri amati sacerdoti”, che “sono ogni giorno vicini alle loro comunità con discrezione e dedizione”, le parole di Bagnasco: “A loro siamo profondamente grati, in attesa della prossima assemblea di maggio nella quale ritorneremo a confrontarci sulla vita e la formazione permanente del clero. Uniti nel vincolo sacramentale, vescovi e preti, sono in ascolto e dialogo con tutti, consapevoli che il mistero di ognuno è il pascolo di Dio, e che spesso solo lo sguardo può tradurre il nostro pensiero, può riscattare la debolezza delle nostre labbra”.
“La prossimità della Chiesa al popolo è quotidiana”, ha sottolineato il cardinale: “È la vita e la missione di noi vescovi insieme al nostro clero. Da sempre cerchiamo di fare, senza chiasso, il nostro dovere di solidarietà evangelica, attraverso innumerevoli interventi e organizzazioni, per rispondere a bisogni antichi e nuovi”. “Non vogliamo sbandierare nulla né ricevere medaglie”, ha puntualizzato: “Desideriamo solo di avere la grazia di poter continuare – e se possibile intensificare – l’aiuto a quanti – sono moltitudini – bussano fiduciosi alla porta delle parrocchie”. “Qualche ombra, che a volte dolorosamente si constata, non deve oscurare né screditare l’operato limpido e generoso di moltissimi operatori – sacerdoti, consacrati e laici – che servono con gratuità e sacrificio di energie, tempo, denaro”, il tributo del presidente della Cei.