Famiglia

Cardinale Bagnasco: famiglia e occupazione le priorità, no a “situazioni paramatrimoniali”

La famiglia è “il perno della rete sociale, il più grande capitale di impresa e di solidarietà, un tesoro da non indebolire e disperdere con omologazioni infondate, trattando nello stesso modo realtà diverse”. A ribadirlo è il cardinale Angelo Bagnasco, che nella prolusione di apertura del Consiglio permanente della Cei ha messo in rilievo le contraddizioni del dibattito in atto su questo tema, per cui “da una parte si rivendicano le differenze sul piano culturale e, dall’altra, le si negano sul piano normativo, creando di fatto delle situazioni paramatrimoniali”. “La famiglia si fonda sul matrimonio”, ripete il presidente della Cei sulla scorta della dichiarazione congiunta firmata da Papa Francesco e dal Patriarca Kirill: “Ci rammarichiamo che altre forme di convivenza siano ormai poste allo stesso livello di questa unione, mentre il concetto di paternità e di maternità, come vocazione particolare dell’uomo e della donna nel matrimonio, viene estromesso dalla coscienza pubblica”. Sul piano generale, “la situazione appare complessa, spesso anche litigiosa e distratta”: “È l’ora di una grande responsabilità, perché i germogli possano diventare presto raccolto abbondante, perché l’occupazione, la famiglia e lo stato sociale siano a portata di tutti, specialmente dei giovani che hanno diritto di farsi la propria famiglia. I beni materiali sono certamente necessari per vivere con dignità, ma esiste un patrimonio invisibile che non ha prezzo e che non si può comprare: è la fiducia, la speranza”. Ancora una volta, Bagnasco lancia l’allarme per l’inverno demografico, rilevato dai dati Istat: “Quelli del 2015 sono i dati peggiori dall’Unità d’Italia: lo scorso anno, a fronte di 653.000 decessi, le nascite sono state 488.000, mentre 100.000 italiani hanno lasciato il Paese. È il sintomo di una crisi più profonda di quella economica”. “La famiglia, grembo della vita, e l’occupazione, sono le cose concrete a cui il popolo guarda con preoccupazione crescente”, l’analisi del presidente della Cei: “Ed è su queste emergenze che la gente vuole vedere la politica impegnata giorno e notte per misure urgenti e concrete. Sono questi i veri passi con cui presentarsi in Europa a testa alta!”.