Solidarietà

Comunità S. Egidio Napoli: sei celebrazioni per ricordare i 246 senza fissa dimora morti negli ultimi anni

Sei celebrazioni liturgiche per ricordare i 246 senza fissa dimora morti per strada a Napoli e dintorni negli ultimi anni. È questa l’iniziativa promossa dalla Comunità di Sant’Egidio nel corso di questo mese e del prossimo. Da diciannove anni, nella città partenopea, la Comunità ricorda le vittime della vita in strada, a partire dalla morte nel febbraio 1997 di Elisa Cariota, anziana senza dimora, che viveva nella stazione centrale di piazza Garibaldi. 246 nomi che verranno ricordati, a Napoli e in Campania, e che vedranno la partecipazione di oltre 300 senza dimora, oltre i volontari e le associazioni che operano nel settore. Sono 15 i morti senza fissa dimora nell’ultimo anno, tra cui Viktor, ucraino morto al centro direzionale di Napoli, un mese fa, per il freddo e l’isolamento. Per ogni nome sarà accesa una candela davanti all’icona di Maria Madre della Misericordia, nel cuore di questo Giubileo, in ricordo di loro, segno di una memoria cittadina che deve restare viva. Domenica 21 febbraio alle 12, presso la basilica di san Giovanni Maggiore in largo Giovanni Maggiore, ci sarà la messa “in memoria di Elisa e dei poveri che muoiono per strada”. A seguire un pranzo offerto ai senza dimora. Il 28 febbraio l’appuntamento è nella chiesa del Sacro Cuore in corso Vittorio Emanuele. A marzo, in date ancora da definire, altre celebrazioni si terranno nel quartiere san Giovanni a Teduccio, a Nola e Salerno. In questo quadro si inserisce l’appello lanciato da Sant’Egidio affinché “vengano aperte nuove strutture di accoglienza, soprattutto per i senza dimora malati e per le donne, le cui condizioni possono incorrere nel rischio di vita se non vi è una pronta accoglienza e cura della salute”.