Sondaggio

Sanità: alimentazione, italiani ”rimandati” a tavola

(DIRE-SIR) – Gli italiani non assumono i corretti quantitativi di frutta, verdura, latte e pesce. Solo 2 connazionali su 10 consumano correttamente i latticini, mentre 3 persone su 10 non mangiano il giusto quantitativo di uova. Anche il pesce risulta essere un grande assente dalle tavole degli italiani, a consumarne il corretto quantitativo settimanale è solo 1 italiano su 3, come anche per la frutta a guscio, di cui solo 1 su 2 ne mangia i quantitativi raccomandati. Sono questi i principali risultati emersi dal test della Piramide alimentare di Curarelasalute.com, campagna che nasce con lo scopo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza di prendersi attivamente cura di se’, partendo dall’alimentazione e da uno stile di vita sano. Il sondaggio, realizzato con il patrocinio della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cura Primarie, riportato sul sito della cooperativa Osa, è stato presentato lo scorso 25 novembre al 33esimo Congresso nazionale della Società scientifica, prezioso appuntamento di confronto tra i professionisti che tutti i giorni sono chiamati a prendersi cura della salute dei cittadini, all’interno della sessione ”Collaborazione tra Farmacia Territoriale e Medicina Generale: i progetti Simg”. Dalla rilevazione risulta che: solo 2 italiani su 10 consumano il giusto quantitativo di frutta e solo 3 su 10 quello corretto di verdura, nonostante pensino di mangiare adeguatamente questi alimenti, di cui le pozioni raccomandate giornaliere sono tra le 4 e le 5. “A fronte di questi dati, che ci confermano quanto le abitudini alimentari diffuse nella maggior parte della popolazione, siano scorrette, il medico di famiglia è chiamato a consolidare il proprio ruolo di counselling al paziente su una corretta e sana alimentazione, considerata fondamentale per il benessere e la salute- spiega il dottor Claudio Cricelli, Presidente della Simg- Infatti i professionisti che erogano assistenza sanitaria nell’ambito delle cure primarie sono chiamati, da un lato, a monitorare le abitudini dietetiche ed evidenziare possibili carenze nutrizionali e, dall’altro, a fornire consigli e indicazioni su alimentazione varia ed equilibrata, importanza dell’attività fisica ed eventuale necessità di integrazione alimentare, suggerendo le soluzioni più appropriate. (www.dire.it)