Indicate le scelte operative

Istituti di vita consacrata: concluso il secondo Simposio internazionale sull’economia

Si è concluso ieri il secondo Simposio internazionale sull’economia organizzato dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica presso l’Auditorium della Pontificia università Antonianum. In apertura dei lavori, si legge in una nota, il cardinale João Braz de Aviz, Prefetto della Civcsva, si è rivolto ai presenti indicando nuovi cammini di speranza che si sono aperti per i consacrati e le consacrate come frutto dell’Anno della vita consacrata. “La speranza di cui parliamo – ha detto – non si fonda sui numeri o sulle opere, ma su Colui nel quale abbiamo posto la nostra fiducia e per il quale nulla è impossibile”. Suor Nicla Spezzati, Asc, sottosegretario della Congregazione, nel corso della sua relazione ha spiegato che nel suo cammino, “la persona consacrata si sente chiamata ad anteporre l’essere all’avere, lo stare davanti a Dio rispetto al fare per Dio. I voti rendono capaci di assumere il modo di esistenza di Cristo stesso in cui tale ‘stare’ diventa dono di sé, fecondo nella reciprocità dei discepoli”. Sottolineando come una costante magisteriale sia l’attenzione alla scelta di vicinanza e inserimento tra i poveri e di impegno per la giustizia, ha detto: “Un religioso non può essere dedicato ad opere di giustizia sociale e ad alleviare il disagio dei poveri, senza che la propria vita tenda ad una effettiva povertà; così non si può coltivare una povertà individuale e comunitaria che non si esprima anche in una vicinanza ai bisognosi”. Nel pomeriggio, monsignor José Rodríguez Carballo, Ofm, arcivescovo segretario Civcsva, ha indicato i criteri che devono essere alla base delle future scelte operative: Fedeltà al carisma: uso delle opere e delle risorse dell’Istituto al servizio del carisma; Tutela dei beni ecclesiastici: salvaguardia del patrimonio stabile (e, quindi, del complesso dei beni necessari per garantire l’autosufficienza economica e la sopravvivenza dell’Istituto, nonché per agevolare il conseguimento dei suoi fini); Sostenibilità delle opere: intesa come necessità di esame preventivo e verifica in merito alla capacità delle opere di mantenere, nel contempo, fedeltà al carisma ed equilibrio economico; Capacità di render conto: indicare gli obiettivi e specificare le modalità operative per raggiungerli; rispetto della disciplina canonica e civile; attitudine a rendere conto dei risultati di gestione; Povertà: uso dei beni secondo le finalità a cui sono destinati; distacco da una concezione proprietaria dei beni. “Da tali criteri – ha concluso – possono essere ricavate alcune indicazioni operative, da declinare secondo le specifiche caratteristiche degli Istituti, con particolare riferimento a natura e attività svolte, dimensione e articolazione, contesto territoriale di operatività, legislazione statuale applicabile e scelte organizzative adottate”.