Migrazioni

Confisca beni in Danimarca. Laursen (kristendom.dk), “rifugiati, massa senza volto”. “Tornare al messaggio cristiano”

“La strada per ‘arginare il flusso di rifugiati’ implica evidentemente decisioni a cui nessuno di noi desidererebbe essere esposto se dovesse fuggire. Chi vorrebbe aspettare tre anni la sua famiglia vivendo sulla soglia della povertà in un campo profughi?”: così scrive oggi su www.kristendom.dk il giornalista e pastore Mikael Wandt Laursen. Una pericolosa ricaduta del voto di ieri in parlamento è “rendere anonime le vite dei rifugiati, tenerle fuori dalla nostra vita quotidiana”. I rifugiati diventeranno una “massa senza volto di cui i giornali non si occupano”, a meno che “non si tratti di storie che possono promuovere la segregazione”. E poche “brutte storie di rifugiati”, basteranno per “la richiesta politica di recintare di filo spinato e mettere guardie” attorno ai centri. E improvvisamente “saremo tornati nell’Europa degli anni ’30, ai ghetti pieni di persone inferiori e indesiderabili non protette, ma tollerate”. Per Laursen “gli istinti primitivi sono appena sotto la superficie, anche nell’omogenea, pacifica e democratica Danimarca”. Per “controllare gli istinti” alleato necessario, scrive Laursen, è “la fede e il messaggio cristiano che insiste sull’uguale valore di ogni persona”. Danesi che aprono le loro case per una cena con i rifugiati, una giornata di gare sportive insieme, o quel che sia: ciò farà “incontrare gli sguardi” e “renderà non autorizzate decisioni politiche sgradevoli”. Altrimenti gli “istinti primitivi finiranno per inghiottirci se glielo concediamo”.