Lettera a Ultimo: “Caro Niccolò, siamo più vicini di quanto sembri”

Ho avuto la grazia d’incontrare nella mia vita un percorso spirituale che mi ha preso sul serio sin da quando ero giovanissimo, guidato da un sacerdote e frequentato da centinaia di ventenni romani, come noi. Mi sono fidato della possibilità di potermi fermare e fare silenzio, per ascoltare quanto avevo nel cuore, sperimentando, forse, l’unica vera forma di libertà. Sto facendo esperienza, che nel suo amore, Dio ci ha fatto liberi, così liberi da non imporre Lui stesso un senso nella realtà ma lasciando a noi la scelta (libera?) di darlo noi stessi, il senso alla realtà. Quindi, se ci va, possiamo scegliere di dargli il senso che Dio desidera. Ma come fare? Il modo mi sembra semplice: aprendoci alla possibilità che Dio esista e che ci ami. Il resto lo farà Lui. Tanti giovani lo fanno, lo stanno facendo, accettando di lasciare spazio a quel desiderio che recalcitra dentro al cuore. Vuoi provare?

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