This content is available in English

Fra cosplay e hikikomori: a Tokyo per camminare insieme ai giovani

Nel Paese del Sol levante i suicidi sono un fenomeno preoccupante soprattutto tra ragazzi e adolescenti: le pressioni sociali e il disagio psicologico segnano troppe vite. Portare la speranza, accogliere e dialogare è possibile, come spiega padre Andrea Lembo, missionario del Pime, nominato vescovo ausiliare per l’arcidiocesi di Tokyo, direttore del Centro Shinsei-kaikan

(Foto Popoli e Missione)

L’obiettivo è salvare delle vite. È cercare di aiutare le persone a un ultimo ripensamento. Nelle stazioni ferroviarie metropolitane di Tokyo, l’azienda dei trasporti pubblici ha messo in atto misure di vario genere per la prevenzione del suicidio. In un Paese dove questa piaga sociale tocca adulti, giovani, adolescenti e perfino bambini, una delle scelte più diffuse è quella di gettarsi sotto un convoglio della metropolitana. Così molte stazioni hanno installato barriere alte fino al petto, che rendono difficile ai pendolari saltare. Ma, laddove non è stato possibile installarle, le stazioni ferroviarie hanno luci blu a led alle estremità delle loro banchine, poiché è dimostrato che una luce blu, dall’effetto calmante, può aiutare ad alleviare lo stress, quindi limitare la spinta al terribile gesto. Nelle stazioni di Shinkoiwa e di Shinjuku, tra i luoghi più famigerati per i suicidi del Paese, sulla banchina ci sono avvisi di linee telefoniche di assistenza gratuita per la prevenzione del suicidio, mentre il personale distribuisce volantini con numeri di emergenza. Ci sono vari dispositivi e pulsanti di allarme, da premere in caso di emergenza. Grandi schermi trasmettono filmati di montagne e oceani. Le immagini dovrebbero rilassare e lenire il dolore interiore. Sono tutte misure che si spera possano aiutare a salvare vite.

Suicidio, problema sociale. Questi provvedimenti pubblici indicano che la nazione affronta il fenomeno come un problema sociale, interrogandosi sulle ragioni profonde che portano un numero altissimo di persone al suicidio. Il fenomeno ha assunto proporzioni preoccupanti: nel 2024 le cifre registrano i massimi storici per i suicidi degli adolescenti, sebbene la tendenza nazionale continui a essere in fase leggermente discendente. Secondo dati del ministero della Salute, nel 2024 si sono registrati 20.268 suicidi, circa 1.500 casi in meno rispetto all’anno precedente. Sono stati 13.763 gli uomini e 6.505 le donne a togliersi la vita. Ma 527 sono minorenni. Gli studenti delle scuole superiori sono il 70% della cifra (349), gli alunni delle scuole medie inferiori sono 163 e quelli delle scuole elementari 15. Tra i motivi che hanno spinto i ragazzi al gesto estremo, si nota, vi sono i problemi nel rendimento scolastico o l’incapacità di intravedere un percorso futuro; ma anche problemi come depressione, associata a incombenze e pressioni familiari, inclusi rapporti conflittuali con i genitori. In base ad altri studi associati, pesano anche dinamiche legate ai social media o alle interazioni online, che possono avere una forte influenza su ragazzi e giovani.

(Foto Popoli e Missione)

Semi di spiritualità cristiana. Ad andare incontro alle difficoltà e alle sofferenze del mondo giovanile in Giappone è Andrea Lembo (nella foto), missionario italiano del Pontificio istituto missioni estere – Pime, nominato da Papa Francesco a settembre 2023 vescovo ausiliare per l’arcidiocesi di Tokyo. Il cinquantenne religioso racconta l’esperienza dello Shinsei-kaikan, il Centro culturale cattolico di cui è responsabile dal 2021, che si trova in uno dei quartieri centrali di Tokyo. È uno spazio aperto dove ai giovani universitari, anche non cattolici, si propone di “camminare insieme”, partecipando ad attività culturali, corsi biblici, incontri su temi di arte e cultura. Il Centro, il cui nome significa “Vita e verità”, venne fondato nel 1934 dal prete diocesano padre Soichi Iwashita come dormitorio dedicato a san Filippo Neri. Il prete volle donare ai giovani il seme di una spiritualità cristiana. “Oggi, Shinsei-kaikan è disponibile per tutte le persone, e in particolare per quanti cercano un significato nella loro vita o sono in difficoltà”, riferisce il missionario.

Cosplay, la doppia vita. La struttura, prosegue, è “come un puntino nell’area del grande complesso della sede centrale della Soka Gakkai, l’associazione buddhista” ma, nel suo piccolo, porta avanti la missione con i giovani “tra tendenze sociali preoccupanti”. Tra i fenomeni che oggi spopolano nella società giapponese vi è quello dei cosplay (da costume e play, l’arte di travestirsi per rappresentare un personaggio di un film o una serie tv, di un cartone animato o fumetto). “I giovani si travestono e vivono la vita di quel personaggio dei cartoni animati, una forma di evasione dalla realtà, da una mentalità molto rigida, che fin dalle scuole elementari incanala in bambini in un sistema di regole ferree”. Spiega padre Lembo: “Queste persone cominciano a vivere una vita che non è reale, ma diventa vita reale. Possono esprimere quello che hanno dentro e metterlo in un costume che diventa, così, la loro nuova identità nuova. Si crea una doppia vita e una rete di contatti doppi. Il che può portare squilibri psicologici e sociali».

I giovani hikikomori. Un secondo grave fenomeno che si riscontra nel mondo giovanile è quello, appunto, dei suicidi: “Il numero di suicidi nel mondo giovanile, è una piaga incredibile, che interroga la società”. Spesso il fenomeno dell’hikikomori – il giovane che si rintana e si chiude nella sua stanza senza più uscire nel mondo esterno – è l’anticamera della depressione e del suicidio. “Alla base – rileva padre Lembo – c’è la paura di non riuscire nella vita, oppure uno shock relazionale avuto nella scuola, come ad esempio il bullismo. La definisco ‘l’anoressia del Giappone’, una anoressia psicologica, cioè tagliare con tutti i legami fondamentali della vita”. Nel Centro, riferisce padre Lembo, “si seguono tanti di questi ragazzi e bisogna fare uno sforzo immane per cercare di tirarli fuori dal guscio, andare e stare con loro, parlare, sperare che almeno vogliano fare qualcosa fuori di casa. Sono impauriti e debilitati”. Il vescovo racconta un doloroso episodio: “Di recente uno dei nostri ragazzi che si è tolto la vita, qualche giorno prima di Natale. Figlio di medici famosi, la sorella maggiore laureata in medicina, il giovane doveva studiare per una sorta di ‘obbligo morale’ verso la famiglia. È arrivato alla laurea, poi è crollato. Il ragazzo avrebbe dovuto ricevere il battesimo a Natale, ma non ci è arrivato. Sono storie tristi. Ma anche da queste tragedie il Signore può far germogliare nuova speranza: i genitori hanno iniziato un cammino di supporto psicologico e anche un approfondimento della fede cristiana e hanno ricevuto il battesimo”.

Feconde relazioni interpersonali. In una realtà complessa come quella giapponese, il Centro culturale giovanile, propone un cammino fatto di incontri e di relazioni interpersonali che spesso si rivelano feconde. Accanto a queste, offre corsi serali di introduzione alla fede cristiana e alla Bibbia. Circa 30 anni fa il Centro si aperto anche agli adulti e adesso opera in quattro ambiti fondamentali: “Il primo – racconta il vescovo a Popoli e Missione – è l’insegnamento cristiano per giovani e  adulti; un altro pilastro è lo studio della società giapponese: invitiamo studiosi e sociologi a presentare le sfide e le questioni che interessano tutti; c’è poi il ramo della cultura cristiana, che tocca l’arte e la musica sacra, che riscuote molto interesse; infine c’è l’ambito dello studio e riflessione sui padri della Chiesa”. La struttura, aperta dal martedì alla domenica, tiene corsi al mattino e al pomeriggio e ogni sera c’è qualche attività dedicata alla socializzazione degli universitari, come preghiera, incontro, condivisione del pasto. “Lo Shinsei-kaikan – conclude padre Lembo – vuole essere un luogo per l’apprendimento, un luogo per l’amicizia, un luogo per il relax. Accompagniamo i giovani a riscoprire la bellezza del loro cuore, a sperimentare la gioia della fraternità, a promuovere un senso di fiducia nelle persone e uno sviluppo equilibrato. In questo cammino presentiamo la persona di Gesù attraverso i racconti evangelici, annunciamo il suo messaggio di amore e di vita nuova”.

*Popoli e Missione

Altri articoli in Mondo

Mondo