“La visita sicuramente è importante ma per sapere quanto lo sia, dipenderà da come andrà. È importante che avviene perché rappresenta un momento di incontro e di dialogo. Speriamo porti frutto”. Padre Gianni Criveller, missionario del Pime e uno dei più grandi conoscitori della Chiesa in Cina, sta seguendo con attenzione la visita a Pechino, di una delegazione della Chiesa di Hong Kong, guidata dal vescovo gesuita Stephen Chow. Fanno parte della delegazione anche il vescovo ausiliare di Hong Kong, mons. Joseph Ha, il vicario generale padre Peter Choy, e il segretario del vescovo. Il viaggio – di cinque giorni – è cominciato il 17 aprile scorso ed è iniziato sotto “il segno” di Matteo Ricci. Si è infatti svolta nella cattedrale di Pechino una veglia di preghiera per la beatificazione del venerabile Matteo Ricci. “Matteo Ricci – spiega padre Criveller – è il missionario che ha portato la fede cattolica in Cina, nell’epoca moderna, il primo e il più importante. La comunità cattolica di Pechino è stata fondata da lui, nel 1601. Ed è un missionario che ha portato il Vangelo in Cina”. “Non dobbiamo dimenticarlo: Matteo Ricci non ha portato solo la scienza e la cultura ma il Vangelo attraverso la via della scienza, della cultura e dell’amicizia. E questi sono valori importantissimi anche oggi”.
La delegazione è stata accolta dall’arcivescovo di Pechino, mons. Li Shan. Padre Criveller tiene a sottolineare come questo viaggio dal punto di vista formale sia frutto di un invito dell’arcivescovo di Pechino. “È chiaro che dietro c’è tutto l’apparato della politica religiosa delle autorità del partito del governo”, aggiunge, “ma dal punto di vista formale non è il governo a invitare il vescovo di Hong Kong. È l’arcivescovo di Pechino e questo pone la visita sul piano di un incontro tra Chiese sorelle”. Mons. Li Shan è arcivescovo di Pechino da molti anni, è riconosciuto dal Papa fin dall’inizio, guida la comunità cattolica di Pechino che insieme a quella di Shanghai, è la più importante della Cina ed è presidente dell’Associazione patriottica dei cattolici cinesi. Oltre all’arcivescovo, la delegazione di Hong Kong incontrerà anche altri vescovi locali, clero e laici e visiterà il Seminario nazionale della Chiesa cattolica in Cina. Secondo le informazioni di padre Criveller, la delegazione dovrebbe incontrare a Pechino anche i funzionari della “Sara”, la State Administration Religious Affairs, il dipartimento del governo sulle questioni religiose. “Spero – dice il missionario italiano – che questo incontro sia un’occasione di dialogo per sottolineare il fatto che il vescovo di Hong Kong e il vescovo di Pechino si incontrano perché sono due vescovi fratelli ed entrambi sono parte della Chiesa cattolica ma che non sia una occasione per le autorità politiche di fare pressione sulla Chiesa di Hong Kong”.
“Questa visita – aveva dichiarato mons. Chow nell’annunciare in un comunicato il viaggio – sottolinea la missione della diocesi di Hong Kong di essere una Chiesa ponte e promuovere scambi e interazioni tra le due parti”. “La chiesa di Hong Kong – spiega Criveller – svolge questo ruolo di Chiesa ponte da almeno 40 anni. Fu Giovanni Paolo II ad affidare questo compito e Hong Kong lo ha svolto molto bene. Non è dunque un cammino che inizia adesso. Il ruolo del ponte è una funzionalità”. Adesso, in questa fase, occorre fare un salto di qualità e ribadire il fatto che “siamo chiese sorelle che si guardano, imparano l’una dall’altra, si sostengono reciprocamente e cercano di testimoniare insieme la fede”.