(Da Amman) Un sito che nasce da una terra araba, la Giordania, per diffondere notizie e informare – in lingua araba – sul mondo cristiano e cattolico e cementare così una cooperazione più costruttiva tra le religioni: così padre Rif’at Bader, sacerdote del Patriarcato Latino di Gerusalemme, grande appassionato di comunicazione, definisce www.abouna.org il primo sito cattolico in lingua araba, nato venti anni fa da una sua intuizione quando era ancora parroco di un villaggio cristiano non distante dalla città di Karak nel sud della Giordania.
“All’epoca – ricorda al Sir – la rete Internet non era così potente e veloce come oggi. Spesso per comunicare ci si collegava la sera, quando non si avevano telefonate da fare o da ricevere. Fu in quel periodo che conobbi due studenti universitari, uno cristiano e l’altro musulmano, che vennero da me per chiedermi consigli su come terminare il loro corso di laurea in informatica. Proposi loro di realizzare un sito internet che ho voluto chiamare ‘abouna’, che in arabo significa ‘padre’”. Dopo un inizio difficile, “ero da solo a portare avanti questa esperienza”, la strada si è fatta più facile perché “nel 2005, cominciarono ad arrivare i primi collaboratori che spedivano foto, video, articoli”. La svolta è arrivata nel 2009 con la visita di Papa Benedetto XVI in Terra Santa. “Per quella occasione – prosegue il ricordo del sacerdote – abbiamo rinnovato e potenziato il sito. Lo stesso accadde nel 2014, quando venne in pellegrinaggio in Terra Santa Papa Francesco. Ancora un restyling e un potenziamento del sito che nel frattempo, era il 2012, era stato inserito nel neonato Centro cattolico della stampa (Catholic Center for Studies and Media). Risale a questi anni la versione in lingua inglese di abouna.org, resa possibile dal supporto di Acs, Aiuto alla Chiesa che soffre”.
Verità e carità. In questi giorni Papa Francesco ha diffuso il Messaggio per la 57ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che quest’anno si celebra, in molti Paesi, il 21 maggio sul tema: “Parlare col cuore. Secondo verità nella carità” e padre Bader individua in queste due parole, verità e carità, i tratti fondanti della missione di abouna.org: “È un sito che ha preso vita nel cuore del deserto giordano dove predicava e battezzava san Giovanni Battista, diventando in questi 20 anni un’oasi di cultura, di dialogo spirituale e umano”. Il “comunicare cordialmente” caro a Papa Francesco passa attraverso l’ascolto, il dialogo e la condivisione: “la nostra comunicazione – sottolinea il sacerdote – pone attenzione al dialogo tra le religioni, in particolare tra cristiani e musulmani. Per dialogo – precisa – non si intende solo una ricerca di convivenza e vicinato quanto piuttosto lo stare ‘insieme davanti a Dio’. Questo richiede il coraggio di aprirsi agli altri. Il dialogo è il sale della presenza degli arabi cristiani. Non è solo una presenza demografica, ma piuttosto una chiamata e un messaggio sulla terra dell’incarnazione e della redenzione. Nasce da qui il nostro impegno, nel campo dell’informazione, per la difesa dei diritti umani, perché la libertà dovrebbe essere in linea con la dignità dell’uomo che è a immagine di Dio”. Precisa il sacerdote: “Non siamo solo un sito ecclesiale, non usiamo un linguaggio da omelia per parlare ai giovani, ai bambini, agli anziani, alle donne. Noi vogliamo essere compresi da tutti nel mondo arabo, perché questo è un aspetto importante della nostra missione: annunciare la Buona Notizia non solo ai cristiani, creare – come invita Papa Francesco – una cultura dell’incontro. I media devono essere a servizio della verità e della giustizia, solo facendo così riusciremo a raggiungere tutti, cristiani e non. Il nostro più grande risultato? La credibilità acquisita sul campo dell’informazione”.
Fare rete. Uno stile di comunicazione che dopo 20 anni ha portato abouna.org ad avere anche un numero incredibile di contatti: “durante la visita di Papa Francesco in Iraq, nel marzo del 2021, abbiamo avuto 5 milioni di contatti giornalieri che seguivano le nostre dirette e i commenti in lingua araba. Praticamente tutti gli iracheni della diaspora e rifugiati hanno potuto seguire l’evento grazie a noi. Per questo servizio ho ricevuto i ringraziamenti del patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako. Il Papa in Bahrein, ottobre 2022, è stato seguito da due milioni di visitatori. Il sito offre sezioni con notizie dal mondo arabo e non, dalla Terra Santa, dalla Santa Sede, editoriali e commenti sui principali fatti di attualità corredati da foto e video. Per ampliare la platea dei nostri utenti abbiamo attivato anche i canali social, come Fb, You Tube, Instagram, Tik Tok; su Fb siamo seguiti da 360mila persone. E non sono tutti cattolici, ci seguono cristiani e anche tanti musulmani. Inoltre abbiamo attivato contatti e sinergia con altri media, penso alla Tv Noursat, a Radio Maria (in arabo). Ottimi i nostri rapporti con i media Vaticani e con il Sir. Fare rete è importantissimo qui nel mondo arabo dove esistono 120 canali diversi”.