La storia di Norma Thornton, arrestata per aver sfamato i senzatetto in un parco

È stata arrestata proprio l’8 marzo, nel giorno della celebrazione delle donne, Norma Thornton. Si trovava nel community park di Bullhead City, in Arizona, quando due poliziotti si sono avvicinati invitandola ad entrare nell’auto di servizio. Norma aveva violato un’ordinanza cittadina che da qualche settimana proibiva di distribuire cibo ai senzatetto. Norma ha 78 anni e dal 2019, talvolta anche sei giorni a settimana, sfama di cibo e di amicizia 35-40 soli della città, quelli non hanno il coraggio di recarsi in un ostello o alla Caritas locale, ma che in quei vassoi ricolmi di prelibatezze ritrovano la cura e la dignità. Il suo caso, finito nel dimenticatoio dell’America di provincia, è tornato in auge alcuni giorni fa, a sette mesi dall’arresto, quando Norma ha deciso di citare in giudizio la città, ritenendo l’ordinanza ingiusta.

(da New York) – È stata arrestata proprio l’8 marzo, nel giorno della celebrazione delle donne, Norma Thornton. Si trovava nel community park di Bullhead City, in Arizona, quando due poliziotti si sono avvicinati invitandola ad entrare nell’auto di servizio. Norma aveva violato un’ordinanza cittadina che da qualche settimana proibiva di distribuire cibo ai senzatetto. Norma ha 78 anni e dal 2019, talvolta anche sei giorni a settimana, sfama di cibo e di amicizia 35-40 soli della città, quelli non hanno il coraggio di recarsi in un ostello o alla Caritas locale, ma che in quei vassoi ricolmi di prelibatezze ritrovano la cura e la dignità. Quell’8 marzo la donna stava caricando la sua auto dopo aver condiviso il pasto del giorno, quando ha visto un’auto della polizia accostarsi. Inizialmente pensava ad un controllo di routine e non immaginava che sarebbe finita nel retro della volante, pochi minuti dopo.

Gli agenti non hanno voluto ammanettarla: Norma ha 78 anni, è pensionata ed è una nonna. Le piace cucinare e ha iniziato a farlo quando aveva 6 anni. Per 20 poi ha gestito una trattoria in Alaska, prima di trasferirsi in Arizona, assieme al marito per godersi, assieme alla pensione anche il caldo.

Norma è stata rilasciata e tutte le accuse contro di lei sono cadute, lo scorso luglio, tuttavia questa nonna generosa ha rischiato 4 mesi di carcere e una multa da 750 dollari. “Davanti a quel giudice, è stato davvero terrificante. non posso nemmeno immaginare come sarebbe stato se fossi dovuta andare in prigione”, ha dichiarato la Thornton ad un giornale locale. La donna ha rifiutato il patteggiamento ed è stata scagionata perché non aveva familiarità con la legge. Il suo caso, finito nel dimenticatoio dell’America di provincia, è tornato in auge alcuni giorni fa, a sette mesi dall’arresto, quando Norma ha deciso di citare in giudizio la città, ritenendo l’ordinanza ingiusta.Il sindaco ha spiegato che la municipalità ha approvato l’ordinanza che vieta la condivisione di cibo nei parchi, dopo che gli operatori ecologici erano stati chiamati da alcuni membri della comunità a ripulire i rifiuti e gli avanzi lasciati ovunque. Gli stessi abitanti hanno chiamato la polizia perché arrestasse Norma. “L’ordinanza intende proteggere anche chi riceve il cibo”, spiega il sindaco Tom Brady. Infatti nel documento si legge che i senzatetto possono ricevere solo cibo confezionato e una volta al mese. Se una persona decide in autonomia di iniziare un’attività per distribuire pasti deve unirsi ad associazioni esistenti o richiedere permessi e autorizzazioni speciali. “Gli individui sono liberi di servire cibo a qualsiasi persona senza fissa dimora nel luogo di residenza, in una chiesa o in una proprietà privata. La nostra ordinanza si applica solo ai parchi pubblici”, ha spiegato il primo cittadino.

La cuoca dei poveri ha ricevuto uno spazio privato nel giardino di un rivenditore di barche, ma il luogo non è facilmente raggiungibile, non ci sono panchine per sedersi o alberi per proteggersi dal sole cocente e sono sempre meno “i clienti” del suo delizioso pollo fritto, dei broccoli, del purè di patate e dei biscotti fatti in casa. Norma riceve gli ingredienti da un banco alimentare e dalle persone della comunità, ma alcuni li compra anche lei stessa. “Qualunque cosa che ho, cerco di trasformarla in qualcosa di buono”, spiega Norma aggiungendo che con i suoi amici si condividono abbracci, storie, lacrime e persino preghiere. “Sono brave persone cadute in miseria per i tempi difficili, che stiamo vivendo, ma a volte tutto ciò di cui hanno bisogno è qualcuno che li ascolti”, continua l’anziana, che, come faceva nel parco, usa oltre due ore non solo per sfamare, ma anche per ripulire. Ora assistita da un’associazione legale no profit, l’Institute for Justice, la nonna chiede che si dichiari l’ordinanza incostituzionale, perché discrimina le persone che offrono cibo preparato in casa ad estranei nel parco pubblico. Norma spera che il suo esempio potesse ispirare la sua comunità a fare di più per aiutare i bisognosi, non solo in termini di cibo, ma aiutandoli a dare una direzione diversa alla loro vita.

La storia di Norma si inserisce nella frenesia degli acquisti di Natale, che si inaugureranno il 25 novembre, in un Black Friday che si annuncia non particolarmente esaltante per i rivenditori e le piattaforme online, con gli statunitensi stretti nella morsa dell’inflazione, dei licenziamenti, del blocco delle assunzioni che preparano una recessione annunciata eppure sempre più vicina. Lo scorso anno gli statunitensi avevano acquistato articoli per 8,9 miliardi, al di sotto degli oltre 9 spesi nel 202. Amazon per supplire al crollo delle vendite, post pandemia, ha stabilito due Prime Day quest’anno, mentre i risultati trimestrali continuano a restare deludenti per il settore commerciale. Norma non segue questi numeri a nove cifre; e il giorno del Ringraziamento cercherà quei 35 amici senza casa e senza cura per i quali è disposta a sfidare anche la legge, pur da pensionata.

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