“Le nuove immagini del telescopio Webb sono davvero entusiasmanti! È straordinario quello che mostrano, come ciascuno di noi può vedere con i propri occhi. È una anticipazione affascinante di quanto potremo apprendere sull’universo in futuro grazie a questo telescopio”. È entusiasta il gesuita Guy Consolmagno, direttore della Specola Vaticana, nel commentare le prime fotografie dello Spazio profondo scattate dal James Webb Space Telescope, il più grande e potente telescopio spaziale finora realizzato: “Tali immagini rappresentano un prezioso e necessario nutrimento per lo spirito umano – non si vive di solo pane – soprattutto nell’ epoca attuale”.
C’è anche una soddisfazione personale in questo traguardo?
La gioia che provo per questo successo ha anche un risvolto privato. L’astronomia è un ambito ristretto e noi astronomi tendiamo a conoscerci tutti. La maggior parte degli scienziati che hanno costruito la strumentazione e progettato le osservazioni del telescopio Webb sono miei amici personali. So quanto tempo e quanto impegno hanno profuso insieme ai loro colleghi nello sviluppo di questo straordinario telescopio spaziale.
È un tributo al grande potere dello spirito umano, a ciò che possiamo realizzare quando lavoriamo insieme.
Le immagini sono affascinanti a livello scientifico, ma testimoniano anche una incredibile bellezza dell’Universo…
La ricerca scientifica alla base di questo telescopio rappresenta il tentativo di impiegare l’intelligenza donataci da Dio per comprendere la logica dell’Universo.
L’Universo non potrebbe funzionare se non fosse un Universo logico.
Tuttavia, come mostrano queste immagini, l’Universo non è soltanto logico, è anche bellissimo. È la Creazione di Dio che si rivela a noi, e in essa possiamo scorgere il Suo straordinario potere e il Suo amore per la bellezza.
La scienza come conquista dell’uomo o dono di Dio?
Grande è lo stupore e la gratitudine al pensiero che Dio ha donato a noi esseri umani, Sua creazione, la capacità di vedere e comprendere quanto Egli ha creato. “Quando io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cos’è l’uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell’uomo perché te ne prenda cura? Eppure tu lo hai fatto solo di poco inferiore a Dio e lo hai coronato di gloria e d’onore” (Salmo 8).
Questa conquista scientifica e tecnologica è significativa anche per la Compagni di Gesù e la sua lunga tradizione nello studio dell’Universo?
La presenza di vapore acqueo catturata dal telescopio Webb nell’atmosfera di un esopianeta mi ha emozionato profondamente.
Circa 150 anni fa, il padre gesuita Angelo Secchi collocò un prisma circolare davanti all’obiettivo del suo telescopio sul tetto della chiesa di Sant’Ignazio a Roma ed effettuò la prima spettroscopia astronomica dell’atmosfera dei pianeti del nostro sistema solare.
Posso solo immaginare quanto sarebbe felice nel vedere la scienza di cui è stato pioniere applicata a pianeti a lui sconosciuti che orbitano intorno a stelle lontane.