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Tornado negli Stati Uniti: rasa al suolo la cittadina di Mayfield in Kentucky. Gli aiuti della Caritas e la solidarietà

Morti. Macerie. Alberi sminuzzati. Palazzi trasformati in detriti. Finestre, tetti, porte spazzati via e ridotti a detriti. Lamiere attorcigliate, linee elettriche abbattute, auto disintegrate. Questo è il Ground zero di Mayfield, pari alla distruzione registrata sulla superficie terrestre sopra l’epicentro di un’esplosione atomica. Qui a colpire, però, non è stata una bomba ma una furia di venti a 320 chilometri orari, che hanno seminato vittime e devastazioni

(Foto ANSA/SIR)

Ground Zero. È questa l’espressione che corre sulle labbra tese e tremolanti degli abitanti di Mayfield in Kentucky, dopo che il passaggio di quattro tornado venerdì notte ha raso al suolo la cittadina di circa 10mila abitanti e ha colpito Arkansas, Tennessee, Missouri e Illinois. Ground zero, come le macerie lasciate dall’attentato dell’11 settembre del 2001 alle Torre Gemelle, come il simile carico di angoscia, impotenza e dolore laceranti.

Morti. Macerie. Alberi sminuzzati. Palazzi trasformati in detriti. Finestre, tetti, porte spazzati via e ridotti a detriti. Lamiere attorcigliate, linee elettriche abbattute, auto disintegrate. Questo è il Ground zero di Mayfield, pari alla distruzione registrata sulla superficie terrestre sopra l’epicentro di un’esplosione atomica. Qui a colpire, però, non è stata una bomba ma una furia di venti a 320 chilometri orari, che hanno seminato vittime e devastazioni. Courtney, insieme ai suoi cinque bambini ha trovato rifugio nella sala parrocchiale della chiesa di Saint Jerome a Farm a pochi chilometri da Mayfield. Ha nelle orecchie le grida tragiche dei suoi figli, mentre rannicchiati dentro la vasca da bagno, vedevano volare il tetto, le finestre, i mobili e gli oggetti. In pochi minuti Courtney si è ritrovata homeless e con il marito seppellito dal crollo della fabbrica di candele, in cui si pensa siano morte oltre 70 persone: nella notte di venerdì ci lavoravano in 110 e solo 40 sono rimasti vivi. La donna ha tenuto Mark sveglio e vigile per ore mentre i soccorritori scavavano per salvarlo. ho pregato anche con lui al telefono.

“Continuavo a parlargli, continuavo a dirgli che Dio risolverà. Sii forte, non arrenderti, continua a combattere”. Courtney ha ripetuto all’infinito queste frasi di consolazione. Alla fine Mark ce l’ha fatta ed è ora ricoverato nell’ospedale della contea, con tante fratture ma ancora vivo e con una famiglia.

(Foto ANSA/SIR)

Il rifugio nella stanza da bagno, ma soprattutto le preghiere, ha dichiarato il giudice Bishop, hanno salvato lui e la sua famiglia, ma non hanno risparmiato il tribunale dove lavora, completamente scoperchiato e con alcuni dei muri semi-crollati. I residenti dell’area hanno lanciato l’appello di raccogliere e conservare le pietre con cui l’edificio è stato costruito, poiché è considerato un monumento storico. Sabato, ma soprattutto domenica sono stati i giorni in cui si è cominciata a fare la conta dei danni (oltre 6.000 persone sono senza elettricità), si è rintracciato amici e familiare, ci si è attrezzati per cominciare a ripulire e a ricostruire.

Bob Waldridge, pastore della chiesa battista di Yahweh, ha continuato a sperare che la sua chiesa poteva essere ricostruita. Domenica la triste realtà è stata che l’edificio non è recuperabile. “Quando il vento è passato tutto ciò che era nell’atrio è finito nel retro della chiesa”, ha detto Waldridge, spiegando che la violenta dei venti “ ha fatto saltare il muro retri della chiesa, e ha scoperchiato il tetto. Sabato, assieme ad altri membri della chiesa aveva caricato sedie, banchi e le apparecchiature audio in un rimorchio, sperando in un ritorno. Le condizioni dell’edificio non consentono un rientro se non dopo una ricostruzione. Ieri un’altra chiesa scampata in parte alla furia dei venti ha prestato la sala per il servizio domenicale ed è stata lanciata una raccolta di supporto per la ricostruzione e il sostegno delle tante famiglie della comunità che hanno perso tutto.

“A causa dell’entità dei danni, non c’è modo di recuperare questo edificio che abbiamo chiamato casa per 9 anni” ha ribadito il pastore, chiedendo aiuto per salvare ciò che i venti e le piogge hanno risparmiato o parzialmente rovinato. Intanto arrivano aiuti finanziari sia alla Caritas che dal Fondo nazionale istituito sabato che in poche ore ha raccolto oltre due milioni di dollari. I primi aiuti andranno per sostenere le spese funebri, ha chiarito il governatore del Kentucky, Andy Beshear, annunciando che tra le vittime ci sono due bambini, uno di cinque e un altro di tre anni.

(Foto ANSA/SIR)

Mons. William Medley, vescovo cattolico della diocesi di Owensboro a cui è legata Mayfield, ha dichiarato che molti dei feriti nella fabbrica di candele erano parrocchiani, mentre molti altri erano immigrati o persone ai margini delle comunità ed emarginati nelle nostre comunità. Il vescovo ha ringraziato per la generosità con cui tanti si sono prodigati offrendo servizi e aiuti materiali agli sfollati o anche aiuti finanziari immediati per rispondere “alla terribile devastazione e alle sofferenze delle famiglie”.

“È straziante vedere la distruzione e la devastazione portate dai tornado che hanno attraversato il Sud e il Midwest”, hanno dichiarato l’arcivescovo José H. Gomez, presidente della Conferenza episcopale americana, e l’arcivescovo Paul S. Coakley, presidente della Commissione giustizia e sviluppo umano. I due vescovi a nome di tutti gli altri vescovi assicurano preghiere “per coloro che sono stati feriti, per coloro che hanno perso la vita e per le loro famiglie e per le comunità in lutto” e raccomandano in modo particolare a Dio i primi soccorritori e chi si trova ad accogliere le difficoltà delle famiglie che hanno perso tutto.

Sono stati proprio i vigili del fuoco ad accorrere per primi alla casa per anziani, dove è crollato un muro travolgendo uno degli ospiti. Gli altri sono stati messi in salvo, mentre continuano le ricerche di chi è disperso, perché portato via da uragani che sono stati catalogati come EF3 nella scala di valutazione, inserendoli tra gli eventi che possono provocare danni molto severi.

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