Coronavirus: la testimonianza di fra’ Luca Panza da Cafarnao a Bergamo

Da Cafarnao, in Terra Santa, a Bergamo: la testimonianza di fra’ Luca Panza, francescano bergamasco della Custodia di Terra Santa, guardiano del convento di Cafarnao, sul lago di Tiberiade, il cosiddetto mare di Galilea. "Siate forti e perseverate nella fede. Da buoni bergamaschi riusciremo a ricostruire e rendere più solidi gli argini che il mare ha portato con sé"

Cafarnao

Da Cafarnao, in Terra Santa, a Bergamo: la testimonianza di fra’ Luca Panza, francescano bergamasco della Custodia di Terra Santa, guardiano del convento di Cafarnao, sul lago di Tiberiade. Cafarnao è la seconda patria di Gesù. Qui infatti si spostò da Nazaret quando seppe che Giovanni era stato arrestato. Moltissimi fatti evangelici sono legati a Cafarnao, la guarigione di un indemoniato, della suocera di Pietro e di altri infermi. La guarigione del servo del Centurione, dell’emorroissa. A Cafarnao Gesù risuscita la figlia di Giairo, “Talità kum” (fanciulla alzati). Cafarnao, dall’ebraico Kefar Nahum, significa villaggio di Nahum o della “Consolazione”.

Fra’ Luca Panza, Cafarnao

E sono parole di consolazione e di vicinanza quelle che arrivano da fra’ Luca, in questo tempo segnato dalla pandemia di Coronavirus Covid-19 che sta mietendo vittime in tutto in mondo e soprattutto in Italia. Una delle aree maggiormente colpite, infatti, è proprio Bergamo e la Bergamasca, zona di provenienza di fra’ Luca.

Il Signore vi doni la sua pace.

È difficile scrivere in questi momenti dove la gente, in buona parte del mondo, penso alla mia Bergamo e a Presezzo, il mio paese, sta soffrendo per questo virus. Sono trascorsi sette anni da quando ho lasciato l’Italia per venire a prestare servizio in questa santa terra, la Terra Santa.

Mi chiamo fra’ Luca, francescano della Custodia di Terra Santa. Dopo un breve periodo a Nazareth, mi è stato chiesto di venire a Cafarnao, la “città di Gesù”. Qui Gesù ha guarito la suocera di Pietro (Mc 1,29-32), il paralitico. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: “Figliuolo ti sono rimessi i tuoi peccati” (Mc 2, 1-4 ). E ancora qui Gesù ha riportato alla vita la figlia di Giairo, uno dei capi della Sinagoga. Qui Gesù ha guarito ha sanato e sana tutt’ora tante ferite di migliaia di pellegrini che ogni anno vengono in questo luogo, in questi luoghi di Terra Santa.

Il mio pensiero ora  va all’Italia, agli Spedali civili di Brescia, dove per quattro anni ho prestato il mio servizio, all’ospedale “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo, dove frati e personale medico infermieristico stanno svolgendo questo prezioso servizio di presenza perché Gesù è presenza, è medico dell’anima e del corpo. Il mio pensiero va ai centri caritativi dove volontari e religiosi donano il loro tempo per assistere i senza dimora , il mio pensiero va a tutte quelle persone che hanno perso un famigliare senza aver avuto il tempo di un ultimo saluto . Con la mia piccola fraternità, vi assicuriamo la nostra vicinanza, nella costante preghiera, perché il Signore possa sostenervi e donarvi forza nella tribolazione e nuova speranza in questi momenti difficili.

Il Signore vi benedica e vi custodisca, mostri a voi il suo volto e abbia misericordia di voi, volga su di voi il suo sguardo e vi doni la sua pace.

Cafarnao

Qui, dalla mia finestra vedo il lago, il mare di Galilea. In  questo periodo è molto agitato, le onde portano via parte delle sponde, e i tentativi per proteggere la spiaggia non sempre vanno a buon fine, si deve attendere che il mare si calmi, allora si potrà intervenire per rendere più forti gli argini e fare in modo che il mare non rubi più parte della spiaggia. Siate forti e perseverate nella fede. Da buoni bergamaschi riusciremo a ricostruire e  rendere più solidi gli argini che il mare ha portato con sé. Nella semplicità e vicinanza.

 

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