Povertà. Russo (Alleanza): “Non chiudere gli occhi di fronte ad emergenza sociale strutturale e globale”. “In Italia misure non adeguate”

“Il numero dei poveri assoluti in Italia, negli ultimi 10 anni, è raddoppiato”, denuncia il portavoce dell'Alleanza contro la povertà in Italia. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà, che si celebra oggi, 17 ottobre, la realtà che raggruppa quasi 40 organizzazioni impegnate su questo fronte, lancia 4 proposte per combattere la povertà attraverso precisi impegni politici e mette in guardia da 10 “fake news”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Bisogna cambiare passo e bisogna farlo subito, a livello politico, economico e culturale. Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a numeri che ci parlano di una emergenza sociale strutturale e globale”. Ne è convinto Antonio Russo, portavoce di Alleanza contro la povertà in Italia, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà, che si celebra oggi, il 17 ottobre.
Secondo la realtà che raggruppa quasi 40 organizzazioni impegnate su questo fronte,

“prevenire e contrastare la povertà, nel mondo, in Europa, in Italia, è un impegno non più rinviabile. Soprattutto in un contesto di crisi economica, politica e climatica come quello che stiamo vivendo, a livello internazionale e nazionale”.

Da qui nascono le 4 possibili proposte per combattere la povertà attraverso precisi impegni politici che l’Alleanza contro la povertà in Italia lancia oggi mettendo in guardia da 10 “fake news”.

“La ‘povertà estrema’ (definita dalla Banca mondiale come disponibilità di meno di 2,15 dollari al giorno) colpisce oggi circa il 9% della popolazione mondiale, pari a quasi 675 milioni di persone (Rapporto sulla Povertà della Banca mondiale del 2023). Il 40% di queste si trova nell’Africa Sub-Sahariana. Tensioni internazionali e guerre, insieme alla crisi climatica, sono al tempo stesso con causa ed effetto indiretto di questa condizione – ricorda Alleanza contro la povertà – che quindi deve rappresentare, anche a livello mondiale, una questione prioritaria da affrontare, specialmente nel contesto attuale, dilaniato da conflitti ed eventi climatici catastrofici” . Per quanto riguarda l’Europa, invece, la povertà estrema colpisce il 6,8% della popolazione, pari a circa 23,2 milioni di persone. A queste si aggiungono 94,6 milioni di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale, pari al 21,4% della popolazione (Eurostat, 2024). Secondo Eubarometro, il 43% degli europei teme di cadere in una condizione di povertà nei prossimi mesi a causa della crescita dei prezzi e ai salari stagnanti. Soltanto il 15% della popolazione ha dichiarato di trovarsi in una buona situazione finanziaria.

“Le politiche di austerità avviate dopo la crisi finanziaria del 2008 hanno ridotto la capacità dei welfare europei di assicurare protezione alle famiglie in povertà ed efficaci politiche attive”, osserva Alleanza contro la povertà in Italia, evidenziando che “quasi tutti i governi europei hanno introdotto rigidi controlli di carattere finanziario sull’entità della spesa e criteri di accesso alle prestazioni molto selettivi e complessi.

In numerosi settori di welfare, in particolare nei programmi di contrasto della povertà, numerosi governi europei hanno reso più rigide e stringenti le condizionalità nell’accesso ai programmi di supporto al reddito. Queste tendenze sono presenti in tutta Europa,

seppure in diversa misura: l’Olanda, la Danimarca, il Regno Unito, l’Italia in questo ultimo decennio hanno rafforzato significativamente condizionalità e sanzioni per chi non rispetta le prescrizioni”. “Il risultato – viene evidenziato – è una diminuzione degli aventi diritto al welfare pubblico e la crescita significativa del numero delle persone che si rivolgono ad enti e associazioni di terzo settore per ricevere aiuti di carattere alimentare, beni di prima necessità e sostegni economici temporanei”. Per Russo, “nella prospettiva di un miglioramento delle politiche dell’Unione che provi a strutturare misure comunitarie di lotta alla povertà,

l’introduzione di un ‘Reddito minimo europeo’ – così come previsto dalla Strategie Eu 2030 di lotta alla povertà in attuazione del Pilastro sociale Eu – rappresenterebbe un significativo passo avanti

nella costruzione di un’Europa sociale da tempo annunciata e auspicata, ma ancora lontana dalla sua realizzazione”.

Venendo alla situazione italiana, Alleanza contro la povertà ricorda innanzitutto che la povertà assoluta è un fenomeno strutturale, che negli ultimi 10 anni ha visto un costante aumento dei numeri, certificato dai dati Istat: secondo le ultime stime preliminari sulla povertà assoluta, infatti, nel 2023 si trovavano in questa condizione l’8,5% del totale delle famiglie residenti, corrispondenti a circa 5,7 milioni di individui.

“Il numero dei poveri assoluti in Italia, negli ultimi 10 anni, è raddoppiato

– sottolinea Russo –. Pare ormai chiaro che le nuove misure di contrasto, introdotte dalla legge 85/2023, non sono adeguate né tanto meno efficaci e rischiano di aggravare una situazione già drammatica: secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Inps, infatti, i beneficiari delle nuove misure (Assegno di inclusione e Supporto alla formazione e lavoro) sono poco più della metà rispetto ai beneficiari del Reddito/Pensione di cittadinanza: su un totale di 1.324.104 nuclei che avevano percepito almeno una mensilità di RdC/Pdc nel primo semestre del 2023, 695.127 sono quelli che hanno avuto accesso all’Assegno d’inclusione nello stesso periodo del 2024”.

Nell’occasione, Alleanza contro la povertà lancia 4 proposte al governo: innanzitutto il rilancio di una misura di contrasto universalistica e strutturale, rivolta a tutte le famiglie e le persone in povertà assoluta; poi il recepimento, nella Legge di bilancio a cui il governo sta lavorando, degli emendamenti proposti da Alleanza contro la povertà, per migliorare l’efficacia delle misure di contrasto vigenti; inoltre l’avvio di un monitoraggio, a livello territoriale e nazionale, sulla povertà e sull’efficacia delle misure di contrasto; infine un nuovo approccio al tema della povertà che riconsideri un rilancio delle politiche di welfare e dei sistemi di infrastrutturazione sociale e del lavoro.

L’obiettivo, conclude Russo, è che

“il tema della crescita delle persone e delle famiglie in condizione di fragilità sociale non sia sminuito o derubricato dalle urgenze che interrogano la politica” ed “evitare che si affermi una pericoloso fenomeno di colpevolizzazione dei poveri”.

Tra le 10 “fake news”, infatti, ci sono “La povertà assoluta in Italia non esiste”, “La povertà è una colpa” e “Le misure di contrasto alla povertà sono uno spreco di soldi pubblici”.

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