Varata la manovra da 30 miliardi

Il Consiglio dei ministri ha varato il disegno di legge di bilancio per il prossimo anno e ha messo in conto 5 miliardi in più rispetto alle previsioni della vigilia. Il provvedimento conferma, rendendoli strutturali, due interventi già in atto: il taglio del “cuneo fiscale” e l’accorpamento su tre scaglioni delle aliquote Irpef, due poste che da sole valgono quasi la metà dell’intera operazione. Tra le novità alcune misure per la natalità e la famiglia

(Foto Presidenza del Consiglio dei ministri)

Una manovra economica da 30 miliardi, destinati a diventare oltre 35 nel 2026 e più di 40 nel 2027. Il Consiglio dei ministri ha varato il disegno di legge di bilancio per il prossimo anno e ha messo in conto 5 miliardi in più rispetto alle previsioni della vigilia. Il provvedimento conferma, rendendoli strutturali, due interventi già in atto: il taglio del “cuneo fiscale” e l’accorpamento su tre scaglioni delle aliquote Irpef, due poste che da sole valgono quasi la metà dell’intera operazione.

Tra le novità alcune misure per la natalità e la famiglia.

Ma per tutti i dettagli bisognerà attendere ancora qualche giorno con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il disegno di legge dovrà poi essere approvato dal Parlamento entro il 31 dicembre. È scontato che saranno introdotte delle modifiche e delle integrazioni, anche perché lo stesso esecutivo è in attesa di conoscere le entrate effettive del controverso “concordato fiscale”. Intanto i punti salienti della manovra sono stati illustrati in conferenza stampa dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e del viceministro, Maurizio Leo, e si può fare comunque riferimento al comunicato diffuso da Palazzo Chigi al termine della riunione di governo.

L’intervento sul “cuneo fiscale” dovrebbe essere articolato su due livelli: sui redditi fino a 20mila euro avrà come ora il carattere di sconto contributivo, tra i 20 e i 35mila euro sarà attuato con un aumento delle detrazioni fiscali. Le detrazioni andranno a scalare fino al tetto di 40mila euro per evitare uno scalino troppo elevato sulla soglia dei 35mila. Per recuperare risorse i ministeri dovranno tagliare le spese fino al 5%.

Dalle banche e dalle assicurazioni più grandi arriverà un contributo complessivo una tantum di 3 miliardi e mezzo sotto forma – a quanto risulta per ora – di imposte differite e non di nuove tasse. Questi fondi dovrebbero andare a sostenere e a rafforzare la spesa sanitaria, l’unica che non subirà tagli. Per le pensioni vengono confermate le misure in corso. Giorgetti ha parlato di “un innovativo meccanismo di incentivazione sul fronte fiscale”. Per l’edilizia si va verso una conferma dello sgravio del 50% sulle ristrutturazioni delle prime case.

Sul versante della famiglia, afferma la nota di Palazzo Chigi,

“sono confermate e potenziate le misure sui congedi parentali” e viene “introdotta anche una ‘Carta per i nuovi nati’ che riconosce 1.000 euro ai genitori con Isee entro i 40 mila euro”.

“La manovra – aggiunge la nota – rafforza il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido, anche prevedendo l’esclusione delle somme relative all’assegno unico universale dal computo dell’Isee”. Nel computo delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico. Tra le misure di carattere sociale, il rifinanziamento per il 2025 della carta “dedicata a te”, nella misura di 500 milioni.
Nel comparto lavoro vengono confermati gli incentivi per i giovani e le lavoratrici, in particolare nel Mezzogiorno, unitamente alla decontribuzione per le imprese nella Zona economica speciale. Confermati anche i cosiddetti fringe benefit (compensi non monetari), con importi maggiorati per i neo-assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri.

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