Il Cdm approva il decreto legge sui flussi migratori

“Disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali”. È il titolo del decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri

(Foto Presidenza del Consiglio dei Ministri)

“Disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali”. Questo il titolo del decreto legge che è stato approvato dal Consiglio dei ministri dopo che nella riunione precedente era stato deciso un rinvio. Il motivo che aveva reso necessario un approfondimento lo ha spiegato indirettamente il ministro degli esteri, Antonio Tajani, parlando di una delle principali novità del provvedimento, vale a dire la possibilità di ispezionare i cellulari dei richiedenti asilo per consentirne l’identificazione. “Quest’ultima previsione, consentita dalle norme europee – ha spiegato il ministro degli Esteri – è stata oggetto anche di un confronto tra di noi ma credo sia giusto avere l’onere di identificarsi quando si entra nel nostro Paese”. Il sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano, ha precisato che i dati cui si avrà accesso sono “solo quelli finalizzati all’identificazione o alla conoscenza della provenienza, con divieto, contenuto nella nuova norma, di accesso alla corrispondenza e a qualsiasi altra forma di comunicazione”. L’ispezione deve essere autorizzata dalla magistratura e deve esserne redatto un verbale. È prevista la possibilità della «presenza all’operazione di un mediatore culturale”.
Tajani ha tenuto a sottolineare che la filosofia del decreto è quella di “aprire all’immigrazione regolare e avere grande rigore contro l’illegalità, contrastandola e contrastando chi usa l’immigrazione per fare business”. Il ministro degli Esteri ha inoltre riferito altri contenuti del provvedimento: “Obbligo di fornire impronte digitali per gli stranieri che chiedono il visto nazionale, oggi previsto solo per i visti Schengen; eliminazione dell’obbligo per i consolati di dare preavviso formale del rigetto della domanda di visto; obbligo di verifiche preventive al rilascio del nullaosta – o se è già stato rilasciato, prima del rilascio del visto – per i cittadini di Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka dove le irregolarità sono state più pesanti”. “Questi Paesi non escono dal decreto flussi – ha puntualizzato Tajani – ma nell’immediato il rilascio di visti di lavoro sarà sospeso per consentire verifiche effettive in Italia”. La lista dei Paesi potrà essere modificata con decreto del ministro degli Esteri.
Il decreto contiene anche l’ennesimo richiamo nei confronti delle organizzazioni di volontariato. Viene infatti introdotto “l’obbligo per gli aerei delle ong di segnalare eventuali incidenti in mare all’autorità marittima italiana immediatamente”
Per le vittime di caporalato che denunciano situazioni di sfruttamento viene previsto un permesso speciale della durata di 6 mesi, “rinnovabile per un ulteriore anno e prorogabile ulteriormente”, come ha spiegato la ministra del Lavoro, Marina Calderone.

I lavoratori stagionali a cui è scaduto il contratto – e questa è una novità importante – potranno restare in Italia con un permesso per 60 giorni in attesa della sottoscrizione di un nuovo contratto.

Per combattere le truffe si stabilisce che sia irricevibile la domanda del datore di lavoro che nel triennio precedente non abbia sottoscritto il contratto di soggiorno all’esito di una precedente domanda. Proprio per la presentazione delle domande, Mantovano ha affermato che “l’intento è di semplificare il più possibile, poi di abbattere i tempi e allo stesso tempo dare regole certe aggirabili con maggior difficoltà”. “Questo – ha aggiunto il sottosegretario alla Presidenza – si traduce nell’obbligo di precompilazione delle domande rispetto ai ’click-days’ per ampliare i tempi dei controlli”. I ’click-days’ saranno più d’uno per tipologie di lavoratori e questo dovrebbe permettere una gestione meno caotica e una minore pressione sui sistemi informatici che verranno resi “interoperativi”.

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