Famiglie numerose da tutta Italia domenica 1° settembre a Brescia per ricordare i primi anni di vita dell’Associazione nazionale famiglie numerose-Anfn, in occasione della festa regionale delle famiglie associate della Lombardia. Titolo della festa “Anfn, una storia d’amore lunga venti anni”. Tutto iniziò nel 2023, per un incontro casuale tra due papà Mario Sberna e Enrico Cinelli, in un supermercato. Da allora ad oggi quasi 30mila famiglie hanno chiesto di aderire all’Associazione nazionale famiglie numerose. Una famiglia di famiglie oggi interlocutrice di governo, regioni, enti locali. Co-creatrice – insieme alla provincia autonoma di Trento e al comune di Alghero – del network dei comuni amici della famiglia. Anfn ha stipulato centinaia di convenzioni nazionali con catene alimentari, agenzie di assicurazioni, Caf e patronati, studi medici, alberghi e residence, club di calcio professionistico e, grazie al progetto “Aiutiamoci”, ha permesso a diverse coppie associate di risollevarsi in periodi difficili della propria esistenza. L’Anfn è capofila di Elfac, la confederazione cui aderiscono 23 associazioni nazionali che, in Europa, radunano le grandi famiglie.
“E pensare che tutto è nato da una triglia…”. A parlare è Mario Sberna, 64 anni, di Brescia, sposato dal 1985 con Egle, 63, quattro figli e altri tre in affido per oltre dieci anni. “Stavo fermo davanti al balcone del pesce, appoggiato al carrello della spesa; ero soprappensiero, con gli occhi persi negli occhi della povera e piccola triglia, in attesa che Egle riempisse di cibo il carrello, quando vengo letteralmente investito da Enrico, che di mestiere fa l’autista di bus: doveva parlarmi e quello gli era sembrato il modo e il luogo più opportuni – prosegue Sberna -. Perché quel pesce, mi disse, non l’avremmo mai comprato ai nostri figli, troppo caro mangiare pesce per le famiglie numerose. E perché i nostri carrelli si mangiavano tutto lo stipendio prima del 15 del mese, insieme a bollette, tasse, imposte, balzelli moltiplicati sempre senza tener conto di quante bocche si sfamano con quell’unico stipendio. Ecco, una scarica di problemi che, ovviamente, conoscevo benissimo anch’io, purtroppo. Da lì la richiesta di rivederci presto per trovare una qualche soluzione”. La nascita ufficiale di Anfn risale al “26 luglio 2004, sul calendario romano dedicato a Sant’Anna e San Gioacchino, i nonni di Gesù”. La Carta dei Valori è stata scritta “insieme ad un caro amico prete, oggi vescovo di Bergamo, don Francesco Beschi: non un’associazione confessionale, bensì aperta ad ogni famiglia di qualunque fede religiosa e provenienza sociale, fondata su valori umani fondamentali: la fiducia nella vita e nella gioia che essa porta, la coscienza civile di chi sa che i propri figli saranno i cittadini di domani e che i genitori hanno un ruolo fondamentale nell’educazione della società, la voglia di essere una famiglia di famiglie che sa accogliere e diventare un forte stimolo per la costruzione di una società basata sull’amore coniugale, sulla condivisione e sulla solidarietà. Questi i tratti salienti che caratterizzano la nostra Associazione, in tutti i suoi organi composta unicamente – per Statuto – da volontari, famiglie cioè che si impegnano gratuitamente per fornire assistenza, informazione, conforto e sostegno alle famiglie numerose d’Italia, attraverso una presenza capillare sul territorio”.
C’erano anche Alfredo Caltabiano – ora bancario in pensione – e Claudia Conforti – maestra d’asilo – al primo incontro dei coordinatori regionali e provinciali ospitato nella sede del Cum a Verona. L’attuale coppia presidente di Anfn, che ha in tasca la tessera Anfn numero 276, all’epoca dell’iscrizione erano genitori di 4 figli, dai 15 ai 5 anni. “Era il 2005, l’anno della legge finanziaria del Governo Berlusconi dal famoso slogan: ‘Meno tasse per tutti!’. Io e Claudia – racconta Alfredo – eravamo soddisfatti dopo quell’annuncio. Tuttavia, quando arrivarono i dettagli sufficienti per fare le prime simulazioni, ci accorgemmo che, malgrado i quattro figli minori a carico, dovevamo ricorrere alla clausola di salvaguardia prevista dalla legge perché non solo non avremmo tratto alcun beneficio, ma addirittura avremmo dovuto pagare più tasse. Fu allora che prendemmo piena coscienza di come la categoria delle famiglie numerose non fosse assolutamente rappresentata. E che bisognava fare qualcosa. Decisi così che era ora di creare una associazione che difendesse e promuovesse le famiglie con più figli. Inizio a pensare alla struttura, a come avviarla. Tra le primissime cose, pensai alla creazione di un sito e verificai se l’indirizzo www.famiglienumerose.it fosse libero o a pagamento. Lo digitai e, come d’incanto, comparve il logo dell’uovo con dentro una famiglia numerosa con 4 figli! Non credevo ai miei occhi! Qualcuno prima di me aveva avuto la stessa idea: Mario Sberna! Incredulo, ma felicissimo, divorai tutte le pagine del sito e immediatamente mandai una mail a questo fantomatico ‘Mario Sberna’. E il giorno dopo io e Claudia ci ritrovammo non solo iscritti, ma, nel puro stile ‘Mario Sberna’, anche nominati coordinatori di Parma e Provincia, in quanto eravamo i primi iscritti della zona”.
Ha giocato un ruolo significativo nella genesi di Anfn: tessera associativa numero 2.000, mons. Francesco Beschi dal 2009 è vescovo di Bergamo, ma è originario di Brescia, dove è stato direttore dell’Ufficio Famiglia, promotore del centro oratori bresciani e, per sei anni (dal 2003 al 2009), vescovo ausiliare a Brescia. È in questi anni che Mario ed Egle Sberna condividono con lui la felice intuizione di dar vita ad un’associazione che potesse radunare le famiglie numerose a Brescia e in Italia. Don Francesco aderì immediatamente e a lui si deve la Carta dei valori:
“Il pilastro fondamentale è rappresentato dalla visione di famiglia, riconosciuta come dono di Dio per il bene di ogni singola persona e dell’intera umanità.
A questo pilastro, si accompagnano il riconoscimento della soggettività della famiglia che precede la sua definizione legislativa, l’originalità di questa ‘comunità di amore e di vita’ e la sua decisività in ordine alle fondamentali dinamiche relazionali, ad una generazione umana e all’educazione dei figli; il riscatto da una condizione di subordinarietà culturale e sociale della famiglia numerosa e il sostegno legislativo, sociale, economico e culturale ad una esperienza di vita che arricchisce e non depaupera la società”.
Giovanni (detto Joe) Avesani, marito di Raffaella, padre di 9 figli, tessera associativa 278, avvocato, è il referente dell’Unità affari legali di Anfn. Ricorda l’assemblea di Ferrara nel settembre 2006 “dove vedemmo Andrea Botti (allora consigliere nazionale) con in braccio un bimbo di qualche mese che avevano preso in affido. Questo fatto ci colpì e probabilmente inconsciamente qualcosa si mosse dentro di noi, perché un mese dopo venimmo a conoscenza che un bambino cerebroleso al 100%, giaceva abbandonato in ospedale perché nessuno lo voleva prendere né in affido, né in adozione. Dopo esserci messi qualche giorno in preghiera, anche notturna, decidemmo di prenderlo in affido”. Francesco “divenne quindi il nostro nono figlio”. Nel frattempo i coniugi Avesani erano stati eletti nel consiglio nazionale. “Francesco divenne la mascotte dell’associazione e con lui partecipammo a tutti gli eventi. Quando l’abbiamo preso, il neurochirurgo che l’aveva salvato (un luminare ateo) ci disse che Francesco sarebbe sopravvissuto qualche settimana. È stato con noi 11 anni ed è salito in cielo nel 2017, pochi mesi dopo averlo adottato ufficialmente. Un dono immenso Francesco per noi, per la nostra comunità e per l’associazione. Per i nostri figli che l’hanno amato e coccolato. Siamo certi che Francesco sia in parte causa della vocazione sacerdotale del nostro 6° figlio, Filippo, che il 7 settembre sarà ordinato presbitero”.
Alla festa per i venti anni di Anfn non potranno mancare Andrea e Marilia Botti di Ferrara. Anche loro sono tra quelli della prima ora, tessera associativa 275. Andrea è fisioterapista, Marilia impiegata, con sei figli, dai 30 ai 12 anni. Ma non solo: “La nostra famiglia si è arricchita di quindici esperienze di affido in diciotto anni, principalmente di neonati”. Il primo incarico dei coniugi Botti “fu quello di gestire la nascita di un gruppo di acquisto. Ricordiamo ancora i tanti pomeriggi passati a preparare le spedizioni. Un’attività di puro volontariato, al servizio di tante famiglie che non avevamo ancora incontrato, ma che già ci sembrava di conoscere, una ad una, condividendone speranze e difficoltà”.
I coniugi Dionedi – Carlo, insegnante di francese, e Lorena, educatrice in un Centro di recupero tossicodipendenze -, 8 figli, hanno la tessera 223. “A Piacenza – racconta Carlo – abbiamo indetto una serata con invito alle famiglie numerose che conoscevamo; facendo parte del Cammino neocatecumenale, ne conoscevamo già parecchie. E da subito ci siamo messi al lavoro per contattare il Comune di Piacenza, perché a quel tempo nelle politiche comunali i bambini erano considerati tutti figli unici. Tariffe, rette, imposte, niente teneva conto della composizione del nucleo familiare. Siamo andati dal sindaco con la ‘lista della spesa’”. E da allora “tutte le misure in favore delle famiglie numerose a Piacenza sono state studiate dal Comune insieme a noi di Anfn”. Con il tempo Carlo ha iniziato ad occuparsi anche di assegni familiari a livello nazionale: “Per questo sono poi arrivato a diventare responsabile del gruppo politico di Anfn”. In un incontro, nel 2008, con l’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, a cui era stata affidata la delega alla Famiglia, Mario Sberna, Alessandro Soprana, Stefano Lipparini e Dionedi gli tracciano tutte le iniquità di cui erano vittime le famiglie con più figli. Così di lì a qualche mese nacquero i famosi “bonus luce” e “bonus gas”, “che oggi le famiglie numerose danno per scontati”. Ora, prosegue Carlo, “abbiamo avviato l’Unità Scuola soprattutto per accreditare Anfn presso gli organismi genitoriali presso il Ministero dell’Istruzione e poter quindi incidere un po’ nelle scelte in campo educativo che il governo è chiamato a operare”.
Giuseppe Guarini ed Elena Dalla Valle sono due figure conosciutissime in Anfn. Lui, ingegnere elettronico e una passione per la pallanuoto, ha compiuto di recente 60 anni. Lei, di un anno più giovane, è avvocatessa, ma ha sospeso la sua professione per seguire i 4 figli. “In questi vent’anni – afferma Beppe – l’associazione ha camminato al nostro fianco, le abbiamo dato tanto tempo e notti di lavoro con passione e sacrificio, perché il tempo si trova per le cose che si vogliono fare e per ciò in cui si crede. Ma abbiamo ricevuto molto di più: amicizie, condivisione, spiritualità, gioia nella vittoria nelle battaglie, solidarietà nei momenti difficili”. Coordinatori provinciali di Padova, segretari nazionali, due mandati da vicepresidenti nazionali, fino al settembre 2018. “Quattordici anni di servizio all’associazione, vissuti come servi inutili”.