Anna, che nei Salmi ha ritrovato la fede

Anna Guidetti, 25 anni, di Modena, ripercorre un periodo “buio” della sua vita, segnato in modo drammatico dalla scomparsa delle due nonne, a pochissima distanza l’una dall’altra: “Avevo toccato il fondo”, dice senza mezzi termini. Poi, un giorno, mentre mette in ordine la sua cameretta, ritrova la Bibbia regalatale dalla zia in occasione della Cresima. “Ho sentito di doverla aprire, ho letto un paio di Salmi. Ho voluto continuare e – racconta – mi sono imbattuta nel numero 61, la ‘Preghiera dell’esiliato’. L’ho letto di seguito una decina di volte, quelle parole, specialmente il versetto ‘sull’orlo dell’abisso io t’invoco’, erano le mie”

Foto Calvarese/SIR

Un Salmo per riprendere il filo, per ritrovare il senso in un momento di vuoto. “Tra il quarto e il quinto anno della scuola superiore, mi sentivo lontana da quella Chiesa che avevo sempre frequentato e, anche se ero rimasta nel mondo scout, facevo tutto per abitudine, quasi fosse un obbligo”. Anna Guidetti, 25 anni, di Modena, ripercorre quel periodo “buio” della sua vita, segnato in modo drammatico dalla scomparsa delle due nonne, a pochissima distanza l’una dall’altra: “Avevo toccato il fondo”, dice senza mezzi termini. Poi, un giorno, mentre mette in ordine la sua cameretta, ritrova la Bibbia regalatale dalla zia in occasione della Cresima. “Ho sentito di doverla aprire, ho letto un paio di Salmi. Ho voluto continuare e – racconta – mi sono imbattuta nel numero 61, la ‘Preghiera dell’esiliato’. L’ho letto di seguito una decina di volte, quelle parole, specialmente il versetto ‘sull’orlo dell’abisso io t’invoco’, erano le mie”. È stata “una nuova partenza”, anzi “la colonna sonora del mio ritorno”. E non metaforicamente: Anna, infatti, che è appassionata di musica – è musicoterapeuta, oltre che studentessa del corso di laurea magistrale in pedagogia – trasforma il Salmo in note. Da lì, dopo una settimana comunitaria all’oratorio cittadino della Città dei Ragazzi, nasce il desiderio di “trovare uno spazio di preghiera quotidiano per instaurare un dialogo con Dio, a partire dal Vangelo del giorno o, come accade in questo tempo, da un Salmo”. La preghiera, confida, “mi aiuta a conoscermi meglio e a vivere le giornate in modo diverso, con delle lenti in alta definizione”.

Oltre all’immancabile appuntamento giornaliero, Anna sperimenta anche la preghiera comunitaria: con la Comunità Chemin Neuf che “propone dei momenti di lode e adorazione” e con il gruppo di pastorale giovanile diocesano con cui partecipa a un incontro mensile “che unisce la lettura del Vangelo alla catechesi e all’adorazione accompagnata dai canti”. Per la giovane, del resto, preghiera e musica vanno spesso di pari passo: “Ogni mercoledì ci ritroviamo alla Città dei Ragazzi per una serata con i giovani e per i giovani in cui si prega con il canto”. “Questo – afferma – mi dà tanta pace interiore e la forza per affrontare le giornate”. Per Anna, infine, la preghiera è stata fondamentale anche quando, a metà agosto, un caro amico è morto per un incidente in montagna: “nel dolore di quel lutto, la preghiera – conclude – è stata un collante, tra noi giovani e con la Chiesa”.

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