“La situazione italiana è preoccupante: siamo di fronte a un’inflazione molto alta, quasi il 6%. E sappiamo che l’inflazione è una tassa piatta su chi è più in difficoltà. L’aumento dei costi al consumo e dei beni di prima necessità, oltre al rincaro della benzina, che sta superando tutti i limiti che potevamo immaginare, incide inevitabilmente su chi non ce la fa più”. A dirlo al Sir è Antonio Russo, portavoce di Alleanza contro la povertà in Italia, fotografando la situazione del Paese alla luce dei rincari dei prezzi e a seguito dell’eliminazione del Reddito di cittadinanza.
“Riteniamo che aver eliminato il Reddito di cittadinanza, decidendo di passare a una nuova misura, che già ha lasciato senza un sussidio molte persone nel corso di questi mesi e ne lascerà molte altre entro la fine dell’anno, aumenti il rischio che queste persone in povertà vivano vere e proprie situazioni drammatiche dal punto di vista sociale – ha sottolineato Russo -. Abbiamo già riscontro da organizzazioni che si occupano di prima accoglienza, povertà alimentare ecc, che ci restituiscono
l’immagine di un paese che fortemente scivola verso una situazione che speriamo non sfugga di mano: questa è la nostra maggiore preoccupazione.
Come abbiamo detto in questi mesi, oltre all’aumento povertà assoluta, ci preoccupa molto la situazione del gran numero di famiglie in povertà relativa, quelle che prima, in un altro contesto socio-economico, avrebbero potuto affrontare la crisi straordinaria, ma che ora scivolano lentamente verso la povertà assoluta”.
E questo cosa vuol dire?
“Vuol dire che se aumentano i prezzi al consumo, peggiora la situazione di chi già era in una condizione di fragilità – il monito -: e non mi riferisco tanto a chi non è più in condizioni di fare una settimana di ferie, ma di chi ha difficoltà nel portare un pasto a tavola, o nell’affrontare cure mediche impreviste e imprevedibili: sono queste persone che oggi si trovano in una situazione nuova e a volte tragica”.
In tal senso e per fronteggiare al meglio questa situazione, Alleanza contro la povertà ha formulato alcune proposte, “perché si possa guardare in faccia la realtà per quello che è: una realtà che è peggiore di quella che immaginiamo”. Le proposte, messe a punto dopo un accurato esame della nuova legge 85/2023 e dopo un lungo confronto all’interno dell’Alleanza stessa, sono confluite in un Position paper, che verrà presentato in Senato il prossimo 14 settembre. Premesso che “l’obiettivo fondamentale è il ripristino del principio dell’universalismo selettivo, ovvero di una misura di contrasto alla povertà che sia destinata a tutte le persone e le famiglie in difficoltà, a prescindere dall’età, il position paper contiene 8 proposte, che hanno lo scopo di ridurre l’impatto negativo delle nuove misure”. Nello specifico, le misure prevedono: reintrodurre la soglia reddituale di accesso differenziata per coloro che sono in locazione a 9.360 euro;allentare il vincolo di residenza per gli stranieri da 5 a 2 anni; rivedere la scala di equivalenza;indicizzare soglia reddituale e sostegno all’affitto; ridefinire l’offerta congrua; migliorare la cumulabilità reddito-lavoro;più risorse umane e finanziarie ai Comuni;garantire la volontarietà della partecipazione ai Puc.