L’Azione cattolica italiana e l’Istituto per lo studio dei problemi sociali e politici “Vittorio Bachelet” hanno promosso lo scorso 10 e 11 febbraio 2023, a Roma presso la Domus Mariae, il XLIII convegno Bachelet dedicato, nell’anniversario della morte di Vittorio Bachelet, ad onorare la memoria di questa grande bellissima figura, esemplare testimone di bene nella vita del nostro Paese e della Chiesa.
Il vescovo mons. Gualtiero Sigismondi, assistente generale dell’Azione cattolica italiana, nell’omelia durante la celebrazione eucaristica celebrata, come ogni anno, in memoria di Vittorio Bachelet ha parlato, in riferimento alla testimonianza di Vittorio, di come nella riscoperta del valore dell’ascolto e del coinvolgimento pieno nella realtà e nella relazione, nel mantenere sempre attivi i “cinque sensi” vi sia il contributo concreto e costante dell’uomo politico alla rigenerazione della democrazia, quel contributo che Vittorio Bachelet ha dato ancor più portando in modo speciale, accanto ai cinque sensi, il “sesto senso della profezia”. Di persone con questo sesto senso sentiamo particolarmente bisogno oggi.
Sull’esempio di Vittorio Bachelet il convegno ha provato a pensare e a riflettere con larghezza di vedute e apertura di spirito. Così il presidente nazionale dell’Azione Cattolica italiana Giuseppe Notarstefano nella sua introduzione al convegno ha messo in luce che la nostra democrazia ha bisogno di reti solidali e alleanze progettuali nella ricerca comune di un modo fraterno di abitare lo spazio pubblico. Prendersi cura della nostra democrazia appare questo il modo migliore di celebrare i 75 anni della nostra Costituzione repubblica e questo è l’auspicio e l’impegno dell’Azione Cattolica italiana, cosi come il presidente Notarstefano ha sottolineato.
Proprio nel segno della Costituzione e del ricordo di Vittorio Bachelet è stato sviluppato il tema del convegno Rigenerare la democrazia. Partecipazione, cultura politica, riforme, un tema di particolare provocazione nel tempo di crisi in cui viviamo: crisi dei partiti e delle istituzioni ma anche affievolimento del senso di una cittadina attiva e consapevole. Ciò richiede la capacità di riflettere sulle problematiche di ordine strutturali che riguardano la nostra democrazia ma contemporaneamente impone grande apertura e attenzione a tutto ciò che impedisce la possibilità di una partecipazione democratica piena da parte di tutti i cittadini.
A partire da queste considerazioni di fondo si coglie anche il senso dell’articolazione e dello svolgimento del convegno.
Venerdi 10 febbraio Giovanni Guzzetta (Università degli studi di Roma “Tor Vergata”), Francesco Pallante (Università degli studi di Torino) e Giovanni Tarli Barbieri (Università degli studi di Firenze) hanno discusso insieme al giornalista Marco Damilano delle fragilità e delle potenzialità della democrazia rappresentativa in Italia, delle riforme necessarie per la sua rigenerazione (a partire dalla riforma della legge elettorale), del ruolo dei partiti e dei loro limiti, specie relativamente al profilo della democrazia interna e alla sempre maggiore distanza dai cittadini), delle nuove forme di partecipazione politica possibili oggi al tempo delle tecnologie digitali e della rete. Lo spirito è stato quello di un sereno confronto fra posizioni diverse su tanti aspetti ma accomunate dalla necessità di tenere vivo attraverso forme adeguate l’effettiva possibilità dell’esercizio della democrazia.
Sabato 11 febbraio il giornalista Marco Iasevoli ha condotto la seconda sessione dedicata a sfide decisive nell’oggi della democrazia. Floriana Cerniglia (Università cattolica del Sacro Cuore), Nicola La Sala (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), Marcella Mallen (Libera università Maria Ss. Assunta) e Sebastiano Nerozzi (Università cattolica del Sacro Cuore) hanno messo a fuoco temi di centrale importanza per la vita del Paese, tra cui la coesione territoriale, la solitudine digitale e la disinformazione, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile, la lotta alle disuguaglianze, la solidarietà tra generazioni. Ne è emerso un amplissimo quadro di problemi e di sfide con cui la vita democratica dell’oggi e del domani è chiamata a confrontarsi se non vuole scadere a mero esercizio formale ma veramente toccare la vita delle persone, provocando cambiamenti reali e facendo crescere giustizia e speranza.
Al termine dei lavori, infine, sono stati proclamati i vincitori del premio “Vittorio Bachelet” per tesi di laurea edizione 2022 e ed è stato presentato dal direttore dell’Istituto Bachelet Agatino Lanzafame il progetto di cultura politica “(Parole) di Giustizia e di Speranza” che l’Azione Cattolica Italiana e l’Istituto per lo studio dei problemi sociali e politici “Vittorio Bachelet” intendono realizzare, durante il biennio 2023-2024, al fine di promuovere una più diffusa cultura politica e un più attivo impegno civico, attraverso la realizzazione di iniziative locali e nazionali su temi fondamentali per la vita delle persone e del Paese – dal lavoro alla pace, dalla salute all’immigrazione, dallo sviluppo sostenibile alla lotta alla corruzione e alla criminalità – guidati dalle parole della Costituzione repubblicana contribuendo così ad innescare concretamente processi di rigenerazione democratica.
(*) presidente consiglio scientifico Istituto Vittorio Bachelet