Si è svolto a Frascati, nel lungo week end festivo tra il 29 ottobre e Ognissanti, il convegno nazionale del Movimento eucaristico giovanile (Meg): sezione giovanile della rete mondiale di preghiera del Sommo Pontefice (già apostolato della preghiera), da cui attinge il legame profondo con Gesù Eucaristia, al centro del carisma ispiratore, insieme con la filiazione alla spiritualità di Sant’Ignazio di Loyola, il Meg è un movimento internazionale, presente in tutti i Continenti. La Compagnia di Gesù ha la cura del Meg e anche l’esperienza degli esercizi spirituali accompagna la formazione dei giovani adulti, nell’ultima fase di presenza all’interno del Movimento. L’internazionalità al convegno di Frascati è data anche dalla presenza dei giovani delle comunità Meg dell’Albania, di Malta e di Bruxelles. Erano 570 i partecipanti, dalle scuole medie all’università, che si sono ritrovati presso il “Centro Papa Giovanni XXIII” della cittadina dei Castelli Romani, provenienti da tutta Italia.
Il tema del convegno era “Alza gli occhi e guarda lontano”: i lavori hanno ufficialmente dato il via all’anno sociale 2022/2023, dedicato alla ”Missione e Speranza”.
L’attività del Meg alterna i tre temi fondamentali dell’Eucaristia, della Parola e della Missione. I lavori, per le varie branche di appartenenza, si sono sviluppati attraverso momenti assembleari, lavori di gruppo, momenti di preghiera e di silenzio. Il tema “Alza gli occhi e guarda lontano” richiama il brano della chiamata e conversione di Paolo dagli Atti degli Apostoli, che sarà brano guida dell’anno sociale. I più piccoli hanno fatto l’esperienza sensoriale della cecità e della riscoperta della luce e della fede, durante una animata veglia di preghiera.
Alcune testimonianze hanno particolarmente coinvolto i partecipanti: Chiara Mormile, del gruppo sportivo dell’Esercito, schermitrice della nazionale italiana e membro di una comunità del Meg di Roma San Saba, che ha raccontato della sua esperienza di fede vissuta anche nello sport; la coppia di sposi Cristiano e Simona che vive a Pescara, e fanno parte della comunità Papa Giovanni XXIII. Dal 2011 portano avanti il loro progetto di vita insieme nella casa-famiglia “Mia Gioia”.
Molto sentito anche l’intervento di don Giorgio Moriconi, parroco a Pescara, che coordina il presidio pescarese dell’associazione “Libera” fondata da don Luigi Ciotti. Tutte le settimane don Giorgio, accompagnato da gruppi di giovani, gira per la città adriatica portando conforto e assistenza alle donne costrette alla prostituzione, offrendo aiuto concreto e la possibilità di trovare un luogo sicuro dove ricominciare una vita di libertà.
Ha coinvolto molto la testimonianza di gruppo, portata da alcune ragazze e ragazzi di varie comunità Meg d’Italia, sull’esperienza vissuta facendo il Cammino di Santiago de Compostela, la scorsa estate: un cammino di fede e di ricerca che li ha segnati molto.
Un momento molto intenso e commovente ha caratterizzato la messa vespertina di lunedì 31 ottobre: padre Andrea Picciau s.j., da sei anni responsabile nazionale del Meg, ha lasciato il suo ruolo, perché assume il compito di nuovo delegato per le vocazioni della Provincia italiana dei Gesuiti. Con una cerimonia all’interno della liturgia, padre Picciau si è levato la casula mettendola addosso al nuovo responsabile nazionale, padre Renato Colizzi s.j., già direttore nazionale della Rete mondiale di preghiera. Nel presentarsi al Meg, padre Renato ha parlato della sua vita: “Vi confido che per me il mondo del Meg è tutta una novità, una timida ed emozionante “prima volta”. Ho già incontrato tanti amici che mi hanno fatto da subito sentire a casa e che mi danno il coraggio di camminare senza sentirmi solo. Primo fra tutti Andrea, che mi ha accolto con così tanto entusiasmo e che qui a Frascati mi passerà ufficialmente il testimone della responsabilità del Movimento; approfitto per dirvi anche qualcosa di me. Prima di entrare nei Gesuiti ho scelto di studiare medicina perché, anche se non ero ancora credente (la chiamata a credere al Vangelo è venuta solo durante l’università), volevo capire il mistero della sofferenza e della malattia mentale. Dopo la laurea ho sentito la chiamata inaspettata a servire il Signore come gesuita. Ho viaggiato molto, in particolare in Africa, scoprendo come il Vangelo parli a tutte le culture e a tutti i popoli. Ora, come responsabile del Meg Italia-Malta-Albania, spero di vivere con voi la bellezza di aprirci alle sorprese che Dio prepara per noi”.
A sua volta padre Picciau ha ricordato la sua esperienza: “Ho vissuto nel Meg quindici anni della mia vita, gli ultimi sei come responsabile nazionale. Ho dato tanto, ho fatto il possibile, ho imparato e ricevuto di più. Siete per me un dono enorme. Un regalo che ho ricevuto gratuitamente da parte del Signore, in un tempo inaspettato in cui non avrei mai pensato di potermi mettere a servizio di un movimento giovanile”.
Spetterà al nuovo responsabile nazionale accompagnare il Meg alla grande festa per i suoi ottanta anni di vita: venne fondato da padre Virginio Rotondi nella Firenze del 1944, quando radunò intorno all’Eucaristia un gruppo di ragazzini spersi tra le macerie della città, ferita dalla seconda guerra mondiale. Durante la Messa conclusiva del convegno, nella festività di Ognissanti, presieduta da padre Colizzi, ha concelebrato anche padre Frédéric Fornos s.j, direttore internazionale della Rete mondiale di preghiera del Sommo Pontefice e del Movimento eucaristico giovanile.