Nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NaDef) varata ieri, il Governo Draghi continua “a prevedere che il tasso di inflazione cominci a scendere entro la fine di quest’anno”. Una prospettiva che ci si augura possa concretizzarsi considerato che, in attesa dei dati che l’Istat diffonderà domani con le stime dei prezzi al consumo per il mese di settembre, ad agosto i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” – che include i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa (pulizia e manutenzione ordinaria) e della persona (igiene personale e prodotti di bellezza) – hanno fatto registrare un aumento (+9,6% su base annuale) che non si osservava da giugno 1984 (quando fu +9,7%). Nelle settimane scorse, Assoutenti ha denunciato che “l’inflazione rappresenta oramai una vera e propria emergenza nazionale”. Ad agosto i prezzi degli alimentari hanno fatto registrare un’impennata record, con un incremento 10,5% rispetto all’anno precedente. Dai dati elaborati dall’associazione impegnata nel tutelare e promuovere i diritti fondamentali dei consumatori, tra agosto 2021 e agosto 2022 l’aumento dei prezzi ha toccato tutte le categorie merceologiche alimentari: si va dal +62,2% per l’olio di semi al +6,6% per il caffè, passando dal +25,8% per la pasta, il +23% per la farina e il +13,6 per il pane. Rincari significativi anche per riso (+22,4%), pollo (+15,7%), uova (+15,3%), zucchero (+15,1%), acque minerali (+12,7%), verdura fresca (+12,4%), latte fresco parzialmente scremato (+12%) e latte fresco intero (+10,1%). Secondo le stime di Assoutenti, una famiglia con due figli, solo per mangiare, deve mettere in conto una maggiore spesa in media pari a +786 euro annui (+585 euro per la famiglia “tipo”). Non a caso l’associazione a metà settembre aveva prefigurato all’orizzonte un “dramma d’autunno”. Avviandoci verso i mesi più freddi dell’anno nei quali le famiglie dovranno fare i conti anche con i rialzi delle bollette di luce e gas, abbiamo chiesto al presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, in che frangente ci troviamo, quali possono essere le “buone pratiche” per famiglie e consumatori e quali misure le rinnovate compagini di governo e parlamentari dovrebbero prendere per contenere il più possibile gli aumenti.
Presidente, famiglie e consumatori sono sempre più alle prese con la tassa “occulta” dell’inflazione. Dal vostro osservatorio qual è la situazione attuale? Cosa preoccupa per i prossimi mesi?
La situazione purtroppo è quella sotto gli occhi di tutti, e da mesi: prezzi al dettaglio in costante crescita ed energia che spinge al rialzo sia i listini sia le bollette, impoverendo una fetta sempre più ampia di popolazione e riducendo progressivamente potere d’acquisto e consumi. Con la stagione invernale tali criticità rischiano di aggravarsi:
a fronte di tariffe energetiche che saliranno ancora, aumenteranno i consumi di gas delle famiglie, con una vera e propria stangata sui consumatori.
Ammesso, ovviamente, che il Governo riesca a reperire le disponibilità necessarie di materia prima per superare l’inverno.
Cosa suggerite a famiglie e consumatori per cercare di abbattere i rincari? Dove e come possono agire per risparmiare?
Le famiglie stanno già modificando profondamente le proprie abitudini, tagliando gli acquisti e scegliendo esercizi come i discount (che permettono sensibili risparmi), le cui vendite secondo l’Istat sono aumentate di oltre il 12% nell’ultimo periodo.
La prima regola da seguire per salvare il portafogli è quella di abbattere gli sprechi di energia,
migliorando il modo in cui consumiamo luce e gas, accendendo i termosifoni solo quando serve, isolando le finestre, evitando di lasciare gli apparecchi elettrici in standby e utilizzando gli elettrodomestici in modo intelligente e nelle fasce orarie in cui le tariffe sono più basse.
Altri suggerimenti?
È possibile risparmiare anche sulla spesa quotidiana, abbandonando le marche cui siamo abituati in favore di altre più economiche, scegliendo frutta e verdura di stagione, comprando solo le quantità necessarie per ridurre gli sprechi.
Nelle prossime settimane, dopo il rinnovo del Parlamento, l’Italia avrà un nuovo governo. Quali sono, secondo voi, le misure che è necessario prendere con urgenza per dare sollievo ai bilanci delle famiglie e consentire loro di avere più “respiro” nei consumi?
Tre a nostro avviso sono le misure che il nuovo Governo dovrebbe attuare immediatamente per uscire dalla crisi: cambiare sistema di calcolo dei prezzi dell’energia e fermarli a livello dei costi di produzione rendendo pubblici quantitativi e costi dei contratti delle imprese energetiche a più di 6 mesi,
tagliare l’Iva sugli alimentari e imporre il divieto di distacchi delle forniture per chi non riesce a pagare le bollette per almeno 6 mesi.
In tal modo si potrebbe ottenere un abbattimento di prezzi e tariffe con benefici diretti su famiglie e imprese e si tutelerebbero i nuclei più a rischio default.