Domenica 25 settembre seggi aperti dalle 7 alle 23. Gli elettori chiamati alle urne sono circa 51 milioni (50.869.304, secondo il dossier del Ministero dell’interno consultabile online dal pomeriggio di giovedì), compresi gli italiani che votano all’estero (4.741.790). Il comune e la regione con più elettori sono rispettivamente Roma (2.055.382) e la Lombardia (7.505.133), quelli che ne hanno di meno sono la Valle d’Aosta (98.187) e Rocca de’ Giorgi in provincia di Pavia (25). Per la prima volta in assoluto i cittadini tra i 18 e i 25 anni votano anche per il Senato, in virtù della legge costituzionale 18 ottobre 2021, n.1. Il corpo elettorale dei due rami del Parlamento è quindi identico, mentre nella precedente tornata lo scarto era stato di oltre 3,7 milioni. Il sistema con cui si vota è lo stesso già utilizzato nel 2018. Un sistema misto in parte maggioritario uninominale (nel collegio vince il candidato che prende più voti degli altri), in parte proporzionale (i seggi vengono suddivisi tra le liste in rapporto ai voti ricevuti da ciascuna di esse). Profondamente diverso rispetto a quattro anni fa, invece, è il numero dei parlamentari da eleggere, in seguito al taglio deciso con la legge costituzionale 19 ottobre 2020, n.1: i deputati eletti nei collegi uninominali passano da 232 a 147, quelli nelle circoscrizioni proporzionali da 386 a 245, gli eletti all’estero da 12 a 8; i senatori eletti nei collegi uninominali scendono da 116 a 74, quelli nelle circoscrizioni proporzionali da 193 a 122, gli eletti all’estero da 6 a 4.
Le schede sono due: una gialla per il Senato e una rosa per la Camera.
Su di esse compaiono una serie di riquadri con in alto il nome del candidato nel collegio uninominale e, sotto, la lista collegata che concorre al riparto proporzionale, con relativo simbolo (più liste con i rispettivi simboli in caso di coalizioni). L’elettore esprime un unico voto per ciascuna scheda e tale voto vale sia per la parte maggioritaria che per la parte proporzionale. Se viene segnato solo il candidato uninominale, il voto viene automaticamente computato anche per la lista collegata (se ci sono più liste collegate il voto viene “spalmato” tra di esse in proporzione ai consensi ottenuti da ciascuna lista). Se viene segnata solo la lista, automaticamente il voto va anche al candidato uninominale collegato. Non è ammesso votare per una lista e per un candidato uninominale non collegati tra loro e non si possono esprimere preferenze: le liste sono “bloccate”, conta l’ordine in cui sono scritte.
Per quanto riguarda l’accesso ai seggi, l’impiego della mascherina chirurgica è fortemente raccomandato agli elettori e obbligatorio per presidenti e scrutatori.
Nei seggi devono comunque essere assicurati il distanziamento, l’aerazione e la distribuzione dei detergenti. A differenza di quanto avvenuto in recenti consultazioni amministrative e referendarie, l’elettore non deve inserire personalmente la scheda chiusa nell’urna, ma riconsegnarla al presidente del seggio che provvede a staccare il cosiddetto “tagliando antifrode” (previsto dalle norme per le elezioni politiche) e controlla che il numero progressivo sia uguale a quello annotato al momento della consegna della scheda. Dopo di che inserisce nell’urna la scheda senza il tagliando.